Un boliviano di 37 anni, risultato essere pregiudicato, è stato posto in stato di fermo dalla polizia a Milano perché ritenuto essere l'autore di una rapina ai danni di una donna che rientrava a casa.
Dopo serrate indagini, lo straniero è stato individuato la scorsa notte dagli agenti del commissariato Villa San Giovanni che lo hanno assicurato alla giustizia. L’uomo, alla fine, è crollato ed avrebbe confessato la sua responsabilità nell’azione criminale tanto che ora si trova nel carcere di San Vittore.
Il sudamericano aveva compiuto il raid nella tarda serata del 31 agosto scorso all’interno di un palazzo di via Padova. L’immigrato, uscito da un locale della zona, ha notato una donna che stava rincasando da sola. Pensando ad un colpo facile, il 37enne l’ha seguita fino al portone di casa e fingendosi un inquilino, riuscendo ad entrare con lei all'interno del portone.
Arrivati davanti all’ascensore, il boliviano vestito con un cappellino, una maglia rossa e delle scarpe da lavoro e con uno zainetto sulle spalle, ha mostrato le sue vere intenzioni. L’uomo si è avvicinato alla vittima con fare alquanto aggressivo, tentando di bloccare la giovane.
Quest’ultima, impaurita, si è allontanata dall’ascensore ed è corsa su per le scale. Il suo tentativo di fuga, però, è stato vano. Lo straniero l’ha inseguita, bloccandola sui gradini. A quel punto, il malvivente, l’ha strattonata con forza riuscendo a sottrarle la borsetta contenente soldi, documenti e il cellulare.
Gli uomini del commissariato Villa San Giovanni sono arrivati a lui grazie alle telecamere a circuito chiuso installate all'interno dell'androne.
La scorsa notte, il sudamericano è stato riconosciuto proprio nella zona della rapina. L’uomo, inizialmente, ha negato ogni responsabilità ma poi ha confessato tutto agli investigatori.
L’aggressore, arrestato, ha precedenti penali per rapina, violenza sessuale, lesioni personali e immigrazione clandestina, per i quali è stato anche condannato nel 2010 dal Tribunale di Siena.
"Sono in corso ulteriori accertamenti al fine di verificare se vi siano altri episodi riconducibili al medesimo soggetto", fanno sapere fonti della Questura di Milano.
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