Militanti aggrediti e insultati ma Forza Italia resta in piazza

«Siamo qui a fare da megafono ai cittadini che lavorano e che si sentono umiliati da un sindaco che non li rappresenta» tuono Giulio Gallera coordinatore cittadino di Forza Italia in mezzo a piazza Cairoli. Con lui il capogruppo a Palazzo Marino Fabrizio de Pasquale, il vice coordinatore regionale Alan Rizzi, il vice capogruppo di zona 1 Filippo Jarach. Tutt'intorno il delirio: clacson impazziti, auto, camion, bus fermi in coda. Tutto bloccato. Risultato della pedonalizzazione di piazza Castello che sta mandano in tilt il traffico nel centro storico. E i nervi dei milanesi.
Appunto. Sono state due le aggressioni subite da giovani militanti azzurri impegnati in questi giorni nella campagna elettorale. In via Regina Giovanna angolo via Eustachi si sono visti strappare i manifesti elettorali di un candidato, la bandiera del partito e i volantini che stavano distribuendo. La ragazza è stata aggredita verbalmente da un residente. In via Segneri al Giambellino, invece, i due ragazzi impegnati nel volantinaggio sono stati pesantemente minacciati dagli autonomi del quartiere: «Se non ve ne andate vi picchiamo». Gli azzurri vanno avanti. Hanno promosso raccolte firme, manifestazioni assemblee con i cittadini per combattere «la politica ideologica a faziosa dell'amministrazione Pisapia che penalizza chi è costretto a prendere l'auto per andare in ufficio, chi utilizza il furgone per lavorare, chi è colpevole di abitare in centro». Sono già arrivate a mille le firme raccolte tra i residenti di piazza Castello e chi lavora nel quartiere. «Obiettivo: arrivare a 5000 firme in quindici giorni - spiega il capogruppo in consiglio comunale Fabrizio de Pasquale - che porteremo al sindaco perché si renda conto di quello che sta facendo».
In piazza ci sono anche i rappresentanti dei comitati, come quello Tortona Solari che sta combattendo «contro piste ciclabili inutili e costose, per come sono state disegnate, per di più in una zona 30». Oppure quello dei commercianti di viale Tunisia che continuano a protestare per i lavori della pista ciclabile che hanno paralizzato tutta la zona che gravita intorno alla Centrale. Così il comitato di viale Abruzzi dove sono stati cancellati 500 posti auto per i lavori di realizzazione della corsia preferenziale della linea 92. «Così si penalizzano solo i cittadini che non possono permettersi un box o un posto auto, e che usano l'auto quotidianamente per andare a lavoro. Noi vogliamo difendere il diritto dei cittadini - spiega Giulio Gallera - a muoversi liberamente». Tradotto: no ad Area C, no alla cancellazione dei parcheggi, no alle domeniche a piedi, no alle piste ciclabili inutili e costose, no alle strade dissestate e piene di buche. In uno slogan «più libertà e meno rieducazione».

«Tante parti assieme costituiscono una politica per la riduzione del traffico e dello smog - spiegano Lamberto Bertolè, capogruppo del Pd in Comune e Carlo Monguzzi, presidente della commissione Ambiente - una di queste è la pedonalizzazione di piazza Castello per restituire una porzione di città a una maggiore vivibilità, benessere e socialità, il tutto ovviamente senza creare problemi alla mobilità e a chi deve spostarsi per necessità e per lavoro».

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