Minimarket, alcol e degrado Protesta allargata a tre zone

Bivacchi e risse da corso Lodi a Lambrate allo Stadera I quartieri vogliono limitare orari d'apertura e vendita

Alberto Giannoni

Il problema si allarga. Segnalazioni e proteste vanno ormai dallo Stadera a Lambrate, da corso San Gottardo a piazza Gobetti, passando per corso Lodi. Nei parchi e per strada l'alcol scorre a fiumi. Se va bene, le conseguenze si limitano alla sporcizia di bottiglie e cocci. Se va male si tratta di bivacchi, schiamazzi e risse. Agosto è passato, i problemi no. I residenti continuano a lamentarsi, le Zone continuano a cercare soluzioni. Una delle cause di questo degrado dilagante viene individuato nei minimarket che vendono alcol a tutti e a tutte le ore. Ed è per questo che in tre municipi ormai si chiede al Comune di intervenire con provvedimenti restrittivi. Non è più solo la Zona 3, dove Pd e centrodestra sono praticamente d'accordo sul punto, sulla base del lavoro parallelo condotto dall'assessore Claudio Scarinzi e dal consigliere leghista Gianluca Boari, un lavoro che ha portato, caso più unico che raro, all'approvazione da un lato di una mozione unanime e dall'altro di una delibera.

Un obiettivo simile, la richiesta di un'ordinanza comunale, è stata preannunciata anche nel Municipio 4 dal presidente di commissione Sicurezza Francesco Rocca, che a metà settembre metterà il tema all'ordine del giorno. Ma il gruppo leghista è al lavoro anche in Zona 5. Di via Stadera, via Volvinio e via Montegani parla infatti la consigliera leghista Chiara Perazzi, ma anche dell'ultimo tratto di corso San Gottardo, o di via Romilli: «I cittadini segnalano soprattutto negozi di cingalesi e bengalesi, riferiscono spesso che danno alcol a tutti, minorenni compresi e anche a clienti già visibilmente alterati». Le conseguenze di queste notti alcoliche - racconta - sono rifiuti per terra o peggio risse, aggressioni, a volte anche «solo» timori: «Ci sono donne - racconta - che hanno paura anche solo a portare il cane ai giardini la sera, o a rientrare a casa». Il gruppo ha preso l'iniziativa: «Sulla scorta della delibera approvata nel municipio 3 - spiega Perazzi - chiederemo controlli alle forze dell'ordine, ma anche a polizia locale, Asl e annonaria, controlli per verificare se ci sono le previste autorizzazioni e licenze, se i dipendenti sono in regola o meno, anche perché spesso non è chiaro chi sia il titolare, chi i parenti o dipendenti».

A fare da apripista, come detto, il Municipio 3, dove la giunta (Pd) ha varato una delibera che fra l'altro chiede al Comune di chiudere alle 24 gli esercizi che vendono alcolici nella zona «a rischio». Qui l'allarme riguarda piazza Bottini e piazza Gobetti. Il leghista Gianluca Boari, invece, ha chiesto «solo» lo stop ai minimarket alle 22: «Per non limitare - spiega - bar e altre attività». Ma a oltre un mese dal voto del Municipio il Comune non ha risposto.

E Boari ha presentato un'interrogazione per conoscere le ragioni di questa inerzia. «Vanno bene le vacanze - dice - ma mi domando quando la faranno partire questa ordinanza. E ormai chiederei di arrivare fino a ottobre, visto che l'ordinanza contingente deve avere un ristretto orizzonte temporale».

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