Quasi 14 già incassati da Palazzo Marino e 17,4 milioni di euro ancora da riscuotere. È la cifra che in pochi mesi rendono al Comune gli autovelox piazzati in città e inseriti ormai a pieno titolo fra le voci più importanti del bilancio. Il Giornale ne ha parlato in questi termini, pochi giorni fa, dando conto della polemica aperta fra la giunta comunale e il centrodestra che la critica due volte: per la severità della stangata e per l'incapacità di riscuoterla. Quella delle multe è un'annosa questione: per molti sono un disincentivo a superare i limiti di velocità (e le regole in generale) quindi rappresentano uno strumento di sicurezza e tutela; per altri invece vengono applicate e concepite come un ulteriore tributo. Al di là di questa eterna diatriba, una cosa si può dire guardando le fotografie scattate dalla Compagnia dell'Automobile in giro per Milano: nel curare le strade non si vede la stessa cura e lo stesso zelo che viene impiegato nel predisporre gli strumenti e gli apparati necessari a sanzionare gli automobilisti. Detto in altri termini: c'è più attenzione per le multe che per la cura di questi piccoli e grandi dettagli. Questo almeno è ciò che pensano molti automobilisti.
E allora la «Compagnia» di Marcello Pirovano, oltre a scatenarsi come «un segugio» - ma con spirito costruttivo - nella ricerca di ciò che non va, avanza anche una proposta: una pattuglia di ghisa incaricata di segnalare e controllare queste «magagne», che sono una bruttura e a volte un pericolo.
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