La banca non ti da il mutuo? Prova con l'affitto a riscatto. Tra crisi economica, lavoro precario, minor potere d'acquisto degli italiani e conseguente difficoltà nell'ottenere mutui, il mercato immobiliare è decisamente in affanno. Il crollo delle vendite negli ultimi tre anni è del 26,4%, a Milano e provincia si sale fino al 36,7% (dati Camera di Commercio). E allora si propongono formule sempre più adatte alla mutata situazione economica e ai bisogni di compratori e venditori. Una interessante è l'affitto con riscatto o rent to buy, per dirla all'inglese, metodologia molto rappresentata nel settore automobilistico che si applica anche nel settore edilizio già da molti anni nei Paesi anglosassoni e oltreoceano ma che non è pratica sconosciuta neanche qui da noi. Già negli anni sessanta un piano Marshall per le case ideato dall'allora ministro Fanfani prevedeva nuove costruzioni ad un affitto calmierato a riscatto (case ex Ina). Oggi sono i privati costruttori a proporlo, con una formula che di fatto bypassa l'ostacolo della richiesta del mutuo e dà immediato accesso al bene consentendo a famiglie e giovani coppie di entrare subito nell'abitazione con un contratto di locazione maggiorato del 20-25% rispetto ad un normale affitto ma con la possibilità di trasformarlo successivamente in acquisto. Il prezzo viene stabilito ora per allora, permettendo di sapere già dall'inizio costi e tempi per concludere l'operazione.
A mostrare interesse verso questa soluzione sono generalmente persone sprovviste di un importo iniziale per accedere al mutuo o con un lavoro a tempo indeterminato ma con contratto annuo. Persone che hanno precedentemente acquistato un piccolo appartamento ma con l'arrivo di un figlio necessitano di spazi più ampi e hanno bisogno di tempo per vendere l'altra abitazione al prezzo giusto. Ma anche persone appena separate, giovani coppie. «In Italia - spiega Daniele Mancini- amministratore delegato di Casa.it- la formula di affitto con riscatto sta registrando un buon consenso, rispetto allo scorso anno c'è stato un incremento medio delle offerta pari al 13% e della domanda del 9%. A guidare la classifica del gradimento e il nord con in testa la Lombardia, seguita da Piemonte, Emilia Romagna, Veneto e al centro il Lazio. Solo a Milano e Provincia il balzo è stato rispettivamente +13% in città e più 19% in provincia. Le tipologie abitative più richieste sono di 80-100mq con un affitto proposto di 1.200euro mensili, se ci spostiamo in periferia per le stesse metrature l'affitto in media è di 800 euro. «Per la provincia -conclude Mancini- l'orientamento è verso soluzioni indipendenti (villette a schiera, bi/trilocali) partendo con un affitto di circa 550euro mensili, sempre per immobili di nuova costruzioni».
«Non ho nessuna possibilità nell'immediato di accedere ad un mutuo -dice Giulia S. -. Ho un contratto di apprendistato e fra un anno l'azienda per cui lavoro discuterà la mia posizione lavorativa, variabili queste che hanno inciso sulle mie scelte. A breve andrò a vivere con il mio ragazzo e la soluzione di affitto con riscatto e per ora la migliore che mi si sia presentata. Il palazzo in cui andrò ad abitare è nuovo e dotato di impianti per il risparmio energetico».
«Non voglio accollarmi un mutuo adesso - afferma anche Marco N., libero professionista - devo pensare a consolidare il mio lavoro. L'affitto con riscatto è una soluzione intelligente che ti permette di verificare, ad esempio, se la zona ti piace, ti da la possibilità di comprare con calma e quindi mettere da parte un gruzzolo. Inoltre il prezzo è già stato stabilito, quindi nessuna sorpresa di variazioni o aumenti dell'ultimo minuto».
La formula sembra vincente, ma per evitare sorprese, meglio coinvolgere un notaio al momento della trattativa, questo metterà al riparo da spiacevoli sorprese come ad esempio i fallimenti delle società costruttrici, o a contratti capestro che prevedono l'obbligo di acquisto al posto del diritto di riscatto opzionale che è il punto di forza di queste soluzioni.
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