No alle vie d'acqua Pisapia svende Expo ai centri sociali

Le Vie d'Acqua? «Erano una grande cosa, con le piste ciclabili e le bonifiche. Vediamo se ci sarà un'ipotesi B e come sarà». Ammette la sconfitta, con tono amareggiato, il sindaco Giuliano Pisapia che ieri ha commentato la cancellazione del «tratto Sud» delle Vie d'acqua di Expo. Gli 11,4 km di canale che avrebbero dovuto far defluire le acque dal sito espositivo alla Darsena, passando per i parchi della cintura Ovest, sono stati stralciati dal dossier per le proteste dei comitati «No canal» e «Cambia canale» che hanno trovato più di una sponda sia nell'area antagonista che nella politica, dalla maggioranza di Palazzo Marino ai consiglieri dell'opposizione, in particolare della Lega.
A finire nel mirino delle polemiche il delegato del sindaco per le questioni dell'Expo Gianni Confalonieri, che si è rivelato incapace di trovare una mediazione con i contestatori. A invocare le sue dimissioni i Radicali che hanno anche chiesto una commissione d'inchiesta comunale sul «caso».
Ha vinto dunque il fronte dei violenti.

Perché se è indubbio che la maggioranza di quanti si sono battuti contro le Vie d'Acqua è composta da cittadini pacifici, è altrettanto indubbio che all'interno del fronte una frangia di «duri» ci sia stata, e si è resa responsabile dei blocchi e dei danneggiamenti ai cantieri. Sono i centri sociali di Torchiera, Lambretta e Fornace.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica