«A manifestare al Parco Nord contro i vandalismi dei fascisti al memoriale dei deportati, Sesto San Giovanni non ci sarà col gonfalone. Così il sindaco Di Stefano offende la città medaglia d'oro della Resistenza e la sua Storia. L'idea di segnare la discontinuità non condannando i fascisti è aberrante».
Alza i toni il senatore milanese del PD Franco Mirabelli polemizzando sul fatto che il gonfalone del Comune non ci sarà oggi alla manifestazione indetta da Aned, l'associazione nazionale ex depotati nei campi nazisti. E a stretto giro di posta arriva la risposta del primo cittadino di Sesto: «L'amministrazione ha deciso di non concedere il gonfalone in quanto il corteo è stato purtroppo strumentalizzato volontariamente in chiave politica - spiega in una nota il sindaco Roberto Di Stefano - Nel momento in cui il volantino di invito all'evento pubblicizza in maniera ampia la presenza dell'onorevole Pd Fiano e l'adesione di Pd metropolitano, Pd Sesto San Giovanni, Articolo 1, Campo progressista, Pci, SinistraXMilano, Sinistra Italiana, Rifondazione Comunista e tante altre sigle di sinistra risulta chiaro che sia un corteo di parte»
«Purtroppo - prosegue il sindaco - la manifestazione è diventata un corteo di propaganda. Un evento neutro o istituzionale, senza forzature di partito, sarebbe stato sicuramente meglio.
Sul gesto vile al monumento al deportato la condanna dell'amministrazione comunale è stata forte, chiara e inequivocabile. Non dimentichiamo poi che il mio primo atto da Sindaco è stato commemorare due lavoratori sestesi, Luciano Migliorini e Pantaleo De Candia, perseguitati dai fascisti».
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