Proprio nel giorno in cui la Lombardia si candida ad ospitare Cop26, la conferenza dell'Onu sui cambiamenti climatici il Consiglio regionale della Lombardia boccia la proposta di risoluzione sul clima. La maggioranza va sotto, battuta con 40 no contro solo 33 sì, al termine di una votazione segreta chiesta dai rappresentanti del Pd che, insieme ai Cinque Stelle, avevano annunciato il voto contrario ad un provvedimento giudicato «deludente».
La risoluzione in discussione al Pirellone avrebbe impegnato la giunta a «favorire la graduale transizione verso una economia a basse emissioni» per arrivare a raggiungere «gli obiettivi al 2030 di riduzione delle emissioni di Co2 del 40% rispetto ai livelli del 2005, di riduzione almeno del 32,5% dei consumi di energia primaria tramite efficientamento energetico, di produzione del 30% di energia nei consumi finali da fonti energetiche rinnovabili, concorrendo cosi` al rispetto dell'obiettivo dell'Accordo di Parigi». Un percorso che avrebbe dovuto portare la Lombardia «ad essere una regione ad emissioni zero al 2050». La maggioranza ha ottenuto 12 voti in meno rispetto ai 45 a disposizione. Dodici «franchi tiratori» che per il capogruppo del Pd in Consiglio regionale Fabio Pizzul sono un «segnale chiaro del clima teso che si respira a Roma tra Lega e centrodestra e che ha fatto sì che la maggioranza lombarda si sia sciolta come neve al sole...». A stemperare gli animi arriva però subito il capogruppo di Forza Italia al Pirellone Gianluca Comazzi: «Lo stop alla risoluzione sul clima riguarda un tema ampio e complesso, sul quale sono emerse probabilmente sensibilità differenti da parte di alcuni consiglieri, che hanno votato sulla base di loro convinzioni personali- spiega-. Dal punto di vista politico, non c'è alcuna frattura all'interno della maggioranza, che continua a governare compatta. Il voto segreto, su temi complessi e di natura maggiormente tecnica come questi, non è indice di alcun dissapore sul piano politico». Conferme sulla solidità della maggioranza arrivano anche dalla Lega. Dal capogruppo in Regione Roberto Anelli: «Vogliamo rassicurare tutto il Pd che per 4 anni rimarranno ancora all'opposizione- spiega- ma si sapeva che quello di oggi era un provvedimento che toccava differenti sensibilità». E dall'Assessore alle Politiche abitative, Stefano Bolognini: «Io sono in giunta e guardo i voti della giunta- chiarisce- Quelli del Consiglio sono valutazioni dei capigruppo, che dovranno capire come mai una maggioranza che gode di ampio vantaggio, oggi sia andata sotto. Però devo dire che assolutamente la maggioranza è coesa. È stato uno scivolone».
Meno accomodante il consigliere leghista Giovanni Malanchini: «La bocciatura dietro la copertura del voto segreto è un atto grave- dichiara- Abbiamo perso l'occasione di compiere un passo importante su un tema senza dubbio di grande rilievo e sul quale, una volta ottenuta l'autonomia, potremo fare ancora di più».Aruz
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