«No a nuovi cortei dell'odio»

Un anno dopo i cori jihadisti, altro sit-in anti-Israele

Tornano le manifestazioni contro Israele. A un anno di distanza dai cortei dell'odio che avevano infiammato Milano, un nuovo sit-in è stato convocato, per domenica, in piazza San Babila. «Manifestiamo contro i crimini sionisti - si legge - al fianco dell'eroica resistenza palestinese». Al di là della retorica, i promotori sono gli stessi che avevano convocato l'ormai famigerato sit-in del 9 dicembre 2018, quello in cui era risuonato un coro jihadista e antisemita, e poi quello del sabato successivo, in cui circa 700 persone avevano sfilato in corso Venezia, dove le invocazioni ad Allah erano risuonate insieme agli slogan politici pro-Intifada, gli stessi slogan che in un altro corteo, a maggio, sono stati ripetuti anche da alcuni bambini al megafono. Nel «volantino» che circola in rete per propagandare l'evento di domenica, il primo logo che compare è quello del Fronte Palestina, il gruppo noto per aver tentato di cacciare la Brigata ebraica dal corteo del 25 aprile. Secondo simbolo dei promotori, quello dell'Associazione dei palestinesi in Italia, che non si era fatta problemi quando, il 16 dicembre, in Porta Venezia erano stati ricordati «i martiri, tutti», ed era stata evocata perfino Hamas, l'organizzazione politico e paramilitare palestinese nata nell'alveo del fondamentalismo islamico.

L'appuntamento di San Babila, insomma, non promette di buono.

Comprensibile la reazione che arriva dall'ex presidente della Comunità ebraica Walker Meghnagi: «Vergogna autorizzare una manifestazione simile - dichiara - Gli organizzatori sono gli stessi che urlavano morte agli ebrei l'anno scorso in piazza Cavour. Il ministro dell'interno Salvini non dovrebbe permetterlo. E anche il sindaco Sala non dovrebbe permetterlo».

AlGia

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