«Noi amministratori locali la chance per Forza Italia»

Il nuovo vice governatore: alle spalle dieci anni da sindaco e al Pirellone un doppio salto da consigliere a numero due

Fabrizio Sala, nuovo vicepresidente della Regione, si aspettava tutto questo?

«È una nomina inaspettata. Nel maggio 2013 sono diventato sottosegretario, poi assessore. Ho fatto un percorso in giunta, sono felice della fiducia, ringrazio il presidente Maroni, il presidente Berlusconi e il gruppo. Cercherò di fare del mio meglio come penso di aver fatto per Expo».

La sua nomina la vede come un riconoscimento del suo lavoro? Lei ha un curriculum lungo negli enti locali.

«La vedo come un riconoscimento del lavoro fatto e come l'espressione di una fiducia. Io sono stato per 4 anni consigliere comunale, per 10 sindaco, per 4 assessore in Provincia, per uno vicepresidente. Sono stato primo eletto in Brianza e la mia nomina la considero anche un risultato per il territorio».

A proposito di Brianza, sarebbe positivo il ritorno con Milano?

«Non credo. La Brianza ha 800mila abitanti. Nella città metropolitana rischierebbe di far parte della periferia di Milano. Ci sono tutti i numeri per conservare l'autonomia».

Forza Italia è soddisfatta?

«Sì e c'è questa nuova generazione, io arrivo dalle amministrazioni locali ma sono in tanti bravi e seri. Per il partito sono una chance importante».

Per il Pd con Maroni non c'è stata discontinuità col passato.

«Ciò che del passato ha funzionato non va cambiato. La Lombardia è regione di eccellenza e dobbiamo guardare ai prossimi 15-20 anni. Parlo delle mie deleghe, sulla casa abbiamo lavorato molto e presto vedremo i risultati, ci sarà la riforma nelle prossime due settimane. Expo è stato un grande successo per le delegazioni economiche e gli investimenti».

Il suo primo pensiero è stato per Valentina Aprea, fino all'ultimo in corsa per la vicepresidenza...

«I media davano me o lei come vicepresidente. La scelta è caduta su di me ma non certo perché lei non abbia lavorato bene. Ha fatto un ottimo lavoro, ha deleghe molto pesanti e faremo lavoro di squadra».

Lei ha preso il posto di Mario Mantovani, che si è autosospeso per la vicenda giudiziaria in cui risulta indagato. Sull'ormai ex vicepresidente cosa può dire?

«Sono vicino umanamente a Mario Mantovani. Non voglio dire di aver preso il suo posto. Spero che si capisca il senso di questo discorso. Se ci fosse ancora Mantovani, io non sarei e non vorrei essere vicepresidente. Poi, riguardo alla vicenda, già da quando ero un giovane sindaco ho giurato sulla Costituzione e quindi per me Mantovani è innocente fino a sentenza definitiva. Spero che possa chiarire in fretta questa vicenda».

Oggi Mantovani è sottoposto a una misura cautelare in carcere che nel vostro partito, storicamente garantista, è stata criticata.

«Io non sono un avvocato ma posso dire, a proposito di tutti coloro che si trovano sottoposti a misure cautelari in carcere, che è necessario che il sistema venga

riformato. In Italia esiste questo problema, basti pensare che il 30% dei detenuti è in stato di carcerazione preventiva. Serve una riforma che garantisca tempi certi e brevi della giustizia. È una questione di dignità umana».

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