Simone Finotti
Proprio vero che il tempo vola: mentre ci prepariamo a salutare un altro anno che se ne va, e a dare il benvenuto a uno nuovo che incomincia, ci accorgiamo che la tradizionale «Nona di Capodanno» dell'orchestra Verdi diventa maggiorenne. Domani sera alle 20 in punto, quando Claus Peter Flor salirà sul podio per la prima delle quattro repliche in programma (le successive sono venerdì e sabato sempre alle 20, e domenica 1° gennaio 2017 alle 16), sarà infatti il 18esimo anno consecutivo che l'orchestra di largo Mahler brinda sulle note e sulle parole dell'Inno alla Gioia che chiude la Corale op. 125 di Ludwig van Beethoven.
Già, Flor. La curiosità è che si tratta di un ritorno perché, come i più affezionati ricorderanno, fu proprio il maestro tedesco, quasi per caso, a tenere a battesimo la prima delle «None» milanesi nel lontano 1999. Non se lo aspettava nemmeno lui: sul podio sarebbe dovuto salire Riccardo Chailly, all'epoca direttore musicale della Verdi e fautore della fortunata idea di regalare anche a Milano il suo concerto di Capodanno in perfetto stile mitteleuropeo. Senonché, durante le prove, un'indisposizione lo mise fuori gioco e si pensò a Flor che proprio in quelle ore stava atterrando da una fortunata tournée in Giappone.
Manco il tempo di cambiare le valigie e il conductor di Lipsia si godeva gli applausi scroscianti del pubblico milanese. Fu un successone e, detto per inciso, per un direttore una Nona non è neppure il più comodo dei clienti: organico mastodontico (quasi 200 persone sul palco fra strumentisti, coro e cantanti), partitura lunga e complessa (circa 70 minuti con in più l'inserimento delle voci umane, cosa inaudita nel 1824), ma soprattutto musica molto nota anche ai non specialisti ed eseguita in modo impeccabile dalle più grandi orchestre e dai mostri sacri di ogni tempo: da Furtwaengler a Klemperer, da Toscanini a Szell, da Bernstein a Karajan, da Solti a Muti, da Abbado a Rattle, senza contare le esecuzioni filologiche di Gardiner, Brüggen, Harnoncourt e le chicche per collezionisti e audiofili. Ma si sa, ogni Nona fa storia a sé, il messaggio di libertà e fratellanza che trasmette non ha tempo. E il rapporto fra Flor e la Verdi è davvero speciale anche al di là di Beethoven: dal 2003 al 2008, proprio su invito personale di Chailly, è stato direttore ospite principale, e nelle ultime due stagioni ha guidato l'orchestra nella monumentale Terza di Mahler e in una scintillante Sinfonia Fantastica di Hector Berlioz. Niente male insomma per inaugurare una stagione 2017 che si preannuncia più ricca che mai.
Sul palco, come sempre, anche il Coro Sinfonico diretto da Erina Gambarini e un parterre di solisti di rango internazionale formato da Karen Vourc'h (soprano), Christina Daletska (contralto), Carlo Allemano (tenore), Daniel Borowski (basso). Biglietti da 20 a 52 euro, info e prenotazioni in Auditorium oppure on line su www.laverdi.org o www.vivaticket.it.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.