Nuovi insulti agli ex deportati. Denunciata l'ultima vergogna

L'Aned: "Offeso in piazza l'unico reduce di Mauthausen. In oltre 50 anni neanche i fascisti l'avevano mai fatto"

Nuovi insulti agli ex deportati. Denunciata l'ultima vergogna

Insulti agli ex deportati. Fra le ombre del 25 aprile si deve registrare anche questa vergogna: le offese volgari ai reduci dei campi di sterminio nazisti.

Era già successo nel 2015 ed è successo di nuovo. Lo ha denunciato l'Aned, l'Associazione nazionale degli ex deportati nei campi di sterminio nazisti, che proprio a Milano ha sede. L'Aned parla di chi in piazza San Babila si sarebbe «distinto per la violenza degli attacchi», «prima contro il pezzo del corteo dell'Associazione degli ex deportati e poi contro quello in cui sfilava lo striscione che ricordava la Brigata ebraica». Della aggressione verbale alla Brigata ebraica si è molto parlato anche ieri, e prima ancora alla vigilia della manifestazione. Ogni anno, infatti, insieme al corteo ufficiale si ripete il rito ormai esangue della contestazione, a opera di uno sparuto gruppetto di estremisti che porta a pretesto della sua inqualificabile azione la irriducibile ostilità per Israele. Nell'ambito di questo spettacolo, tristemente noto, particolarmente sgradevole questa scena: «Mentre una parte del gruppo Pro Pal" cercava di mostrare con gli ex deportati il volto comprensivo di chi capisce le sofferenze patite dai prigionieri nei campi - ricostruisce l'Aned - questo signore non voleva sentir ragione e alzava la voce, fino a gridare in faccia a chi sfilava - e in particolare ad Alessandro Scannagatti, partigiano milanese (91 anni, ndr) deportato a Mauthausen - Metteteveli nel c... quei cartelli dei campi».

Quei cartelli sono un pezzo di storia, che rievoca ovviamente una drammatica storia più grande. «Progettati e realizzati più di mezzo secolo fa da Albe Steiner, genio della grafica del Novecento, questi cartelli neri vengono portati dall'Aned da allora nei cortei milanesi del 25 aprile». E a proposito di questi cartelli-simbolo e della contestazione inscenata dagli antagonisti di sinistra, l'Aned - che certo non si è mai tirata indietro quando si è trattato di denunciare l'estremismo di destra - ora dichiara: «Mai, mai in più di 50 anni neanche i fascisti avevano osato attaccarli. Ci è riuscito oggi questo signore, pretendendo di farlo in nome dei diritti del popolo palestinese». «Poco dopo - prosegue - il gruppo appostato in piazza San Babila ha ripetuto l'annuale sceneggiata razzista e antisemita contro la Comunità ebraica milanese, alla quale va tutta la nostra solidarietà». L'Aned chiede nuovamente ai rappresentanti dell'Autorità palestinese in Italia «di prendere finalmente le distanze da questo gruppo razzista e antisemita». «Dagli attacchi di questo gruppo al corteo del 25 Aprile la causa palestinese esce infangata e deturpata - aggiunge - Chiediamo che su questi razzisti scenda inequivocabile la condanna di tutti i partecipanti al grande corteo di oggi». La Associazione dei palestinesi in Italia si è già dissociata preventivamente. E ora interviene l'Anpi di Milano, che grazie al presidente Roberto Cenati sulla Brigata ebraica tiene una linea di grande coerenza. «Esprimo a nome dell'Anpi provinciale - dice Cenati - profonda esecrazione per i vergognosi insulti antisemiti alla Brigata ebraica.

Abbiamo sempre con forza ribadito che chi offende il simbolo della Brigata ebraica ingiuria l'intero patrimonio storico della Resistenza italiana che è stata un grande moto unitario di popolo e di Combattenti per la libertà. Queste ignobili provocazioni rappresentano un ulteriore gravissimo oltraggio alla memoria degli ebrei italiani che hanno partecipato alla Resistenza».

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