Omissioni di soccorso raddoppiate in due anni «La legge è da rivedere»

Rozza: «Riflessione sull'omicidio stradale» Il pirata si costituisce, è un militare di 27 anni

Elena Gaiardoni

Si è costituito ieri pomeriggio al comando dei vigili urbani, accompagnato dai suoi legali, il ventisettenne sottufficiale dell'aeronautica, che nella notte tra il 24 e il 25 settembre, alle 3.15, ha investito in piazzale Cantore due ragazze ventenni. Le giovani, in condizioni molto gravi, arrivavano in motorino alla sua sinistra, ma il conducente della Nissan Qashqai nera ha inasprito la sua posizione perché non ha rallentato all'incrocio e soprattutto non si è fermato a prestare soccorso alle due giovani a terra, molto gravi a causa della violenza dell'impatto. Il guidatore ha violato il terzo comma dell'articolo 141, per non aver moderato la velocità in prossimità di un incrocio con semaforo lampeggiante, e l'articolo 189, che dichiara per chi investe l'obbligo di prestare aiuto alla persona ferita.

Già nel primo pomeriggio di ieri il comandante dei vigili urbani, Antonio Barbato, e l'assessore alla Sicurezza, Carmela Rozza, avevano invitato il responsabile a presentarsi spontaneamente, visto che le indagini erano a un passo dalla soluzione. Dopo l'incidente era rimasto a terra lo specchietto sinistro dell'automobile, le telecamere comunali avevano ripreso l'accaduto e i testimoni della scena avevano contribuito a rendere più scorrevole il tracciato investigativo intorno a chi stava ancora cercando di nascondersi per paura.

«Costituirsi è il gesto più sensato che si possa compiere. Il tempo per farlo in termini di legge è scaduto, ma non vi è dubbio che dal punto di vista umano e civile il fatto che il guidatore si sia presentato verrà tenuto in considerazione» ha detto Barbato. Ieri il video dell'incidente, trasmesso a ripetizione al secondo piano della centrale dei vigili in piazza Beccaria, creava non poca indignazione tra i presenti, la stessa indignazione che vagava da due giorni in tutta la cittadinanza milanese. Su una delle due ragazze, che ha subito un intervento di ricostruzione maxillofacciale, la prognosi è ancora riservata, per l'altra si parla di trenta giorni. Se verranno superati i 40 giorni di prognosi si potrà procedere d'ufficio e il «colpevole» rischia fino a sette anni.

Nel 2014 ci sono state 25 indagini per omissione, 24 nel 2015. Nel 2016 si è già arrivati a 30, ma l'anno deve ancora finire, purtroppo. «Il 90 per cento dei fuggitivi sono stati in seguito individuati. Fermarsi non è un obbligo solo civile ma un dovere morale. Credo che si debba rivedere la legge del codice della strada - ha sottolineato Carmela Rozza -. Chi soccorre deve beneficiare di attenuanti, altrimenti avremo sempre più persone che scappano per il timore della punizione».

Educare a fermarsi ad aiutare chi è stato investito deve essere la preoccupazione principale di una legge «che funziona a livello pratico, ma deve essere migliorata per eliminare la cattiva coscienza dei pirati della strada» ha concluso l'assessore.

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