Alberto Giannoni
Via Padova è il fronte della battaglia quotidiana contro il degrado e l'insicurezza. Un simbolo dell'emergenza percepita dai milanesi, un simbolo che va oltre i dati e le statistiche sui reati e le denunce. Ma via Padova, oggi, non ha un presidio adeguato. La caserma dei Carabinieri che si trova a metà della via, controlla un territorio esteso e critico, al confine con le aree sottoposte al lavoro dei presidi di Gorla e Garibaldi. Non solo via Padova dunque, ma Lambrate, Rubattino, Cascina Gobba, Forlanini. Gli uomini dell'arma sono poco più di dieci, con una manciata di mezzi, e fanno ovviamente ogni possibile sforzo, ma le condizioni logistiche in cui operano non si possono definire ideali.
La caserma è piccola, soprattutto vecchia come concezione e funzionalità. Un tempo era normale, oggi i presidi di sicurezza vengono realizzati con logiche diverse da questa. La caserma di via Padova si trova inoltre al piano terra, condizione che lascia piuttosto a desiderare, in tempi di misure eccezionali che fronteggiano la minaccia terroristica, esterna e interna.
A poche centinaia di metri di distanza, un'altra zona critica, disagiata, al centro di problemi di ogni tipo e spesso sotto i riflettori della cronaca, il quartiere Adriano con i suoi sogni urbanistici irrealizzati, i palazzi del degrado, le occupazioni abusive di balordi e nomadi, e un nucleo di residenti (cittadini, famiglie e piccole aziende) che percepiscono con crescente sfiducia questa situazione di consueta eccezionalità.
Via Padova e quartiere Adriano, due problemi che Forza Italia pensa di risolvere con una mossa sola. «Aprire un presidio nel palazzo del degrado all'angolo fra via Adriano e via Mulas», spiega Marco Cagnolati, che è capogruppo degli azzurri in zona 3 (fra l'altro recordman di preferenze per il centrodestra in tutti i municipi). «La attuale situazione è preoccupante - spiega Cagnolati - è una delle più critiche fra le zone che conosco. In questa via la sicurezza è la priorità. In quest'ottica la caserma dei Carabinieri è il più importante presidio del territorio, fa un lavoro importantissimo con limitate risorse e penuria di mezzi, mi risulta che siano una dozzina di uomini. L'edifico in cui operano non è adeguato a una domanda di sicurezza che è sempre più forte. È piccolo, non è nuovo e sembra avere scarsa funzionalità». Ecco la proposta: «L'edificio di via Adriano-via Mulas è diventato centro di rapine, balordi di ogni tipo. Perché allora non espropriarlo per fine di pubblica utilità, come suggeriscono anche altri consiglieri come Silvia Sardone, per realizzare anche una scuola e un presidio dei Carabinieri.
Io non dico spostare perché sembrerebbe di lasciare sguarnita via Padova. Penso a un presidio, distaccamento o tenenza, in questo nuovo quartiere critico, in una struttura più modera, con spazi adeguati da ogni punto di vista».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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