Palazzo Marino gratta (e poi sosta)

Palazzo Marino gratta (e poi sosta)

Il centrodestra fa un appello al sindaco Pisapia, «ritrovi un po' di saggezza e non peggiori la situazione». Perché in tanti si domandano cosa succederebbe se il 25 febbraio il Tar dovesse accogliere anche nel merito il ricorso presentato della Lega per delibera sull'aumento della sosta in città votata nella concitata notte tra il 23 e 24 luglio scorso, contingentando i tempi del dibattito (e tappando di fatto la bocca all'opposizione) perché l'approvazione era della massima urgenza. Il Tar due giorni fa ha assegnato il primo round al carroccio, che ha presentato un doppio ricorso contestando proprio quell'urgenza: la «rivoluzione» è scattata solo il 7 gennaio, quasi sei mesi dopo. Più altri vizi di forma. Sospensiva accordata fino all'udienza del 25 febbraio. Ma la giunta ha deciso di sfidare i giudici. «Per ora» ha fatto sapere già venerdì pomeriggio «non cambia nulla per i cittadini». Il weekend porterà consiglio? Il vice coordinatore cittadino di Forza Italia Fabrizio De Pasquale raccomanda «saggezza», perché sentito il parere di legali assicura che «non eseguire il decreto del Tar è un azzardo, il Comune così si presterà al rischio di ricorsi e risarcimenti. Se a delibera sarà annullata vorrebbe dire che per un mese avrebbe incassato più del dovuto». La stangata non è stata leggera. Solo in centro, si è passati dal regime della sosta a 2 euro all'ora a 3 euro per le prime due ore e 2 per ogni ora successiva. É stato cancellato il ticket scontato della domenica (2 euro per 5 ore di sosta) e chi vuole arrivare in macchina per mezzo pomeriggio di shopping e cinema deve mettere in conto una quindicina di euro per il parcheggio. E i pass domiciliati? Erano gratuiti e costano ora 250 euro. «Pisapia vuole affrontare una valanga di ricorsi - domanda De Pasquale -? Offriamo un accordo: possono riportare la delibera in aula e la votiamo in sette giorni, ma accogliendo le richieste sensate dell'opposizione». Per iniziare: riattivazione del ticket domenicale in centro («altrimenti si svuota il centro, la gente andrà nei centri commerciali»), della tariffa speciale davanti agli ospedali, un euro e 20 ogni due ore di permanenza (con le nuove tariffe si pagano 20 centesimi in più all'ora, «la gente non ci va per piacere»), ma anche sui pass domiciliati potrebbe riaprirsi una discussione, almeno verso un ribasso della tariffa. La proposta potrebbe essere una boa di salvataggio alla giunta per arrivare al 25 febbraio con un regolamento a prova di Tar.


«Perplesso» per la linea tenuta dall'amministrazione anche Luca Lepore, il consigliere azzeccagarbugli della Lega che ha lavorato con i legali ai due ricorsi al Tar: «Siamo fiduciosi che il tribunale annullerà la delibera, non so chi consigli Pisapia ma valuti bene i rischi di tirare troppo la corda». E il capogruppo del Carroccio Alessandro Morelli ironizza: «Hai capito la sinistra? Il Tar sospende le elezioni in Piemonte e stappano lo champagne, se contesta le delibere di Pisapia invece se ne frega».

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