Ispirati all'America degli anni Cinquanta e realizzati da Paolo Paradiso in questo ultimo anno, i 25 nuovi dipinti che espone la Galleria Ponte Rosso di Via Brera 2 a MIlano fino a domenica 6 maggio compreso, si intitolano "Painting New York. Ad accompagnare la mostra è un catalogo edito da Electa con testo critico di Elena Pontiggia: "...Paradiso non è un iperrealista e non è nemmeno un realista, anche se può sembrarlo. Le sue immagini sono filtrate attraverso una trama di rimandi e citazioni che vanno dalla fotografia al cinema (come non pensare al finale di Metropolis o a Lewis Hine per Men at work?) fino alla pittura di Hopper e di una certa Pop Art. Ma, soprattutto, sono rielaborate con nuova sintassi. Quando per esempio l'artista dipinge le strade, abbrevia innaturalmente lo spazio e incolla le automobili l'una all'altra>. Pare che Paradiso usi questa tecnica per suggerire la congestione del traffico e il ritmo frenetico delle città, nonchè la volumetria della costruzione del paesaggio, facendo diventare il quadro una tessera tridimensionale fatta a mosaico.
La sua, a quanto pare, si tratta di una falsa oggettività, che tende a correggere il disordine delle cose per inquadrarle in un rigoroso, seppure nascosto angolo visivo.
Il viaggio nello spazio, di questo autore milanese, gioca a compiere ricerca intorno allo spazio come in uno studio fotografico, dato per scontato dall'artista stesso.
Meno evidente è lo studio sul tempo che Paradiso mette in atto nei suoi lavori perchè per esempio, non dipinge l'America di oggi, ma di mezzo secolo fa. In "Liberty" dove la Statua della Libertà è salutata da due signore con le gonne sotto al ginocchio e da dei signori con tipico cappello Borsalino. Anche le auto appartengono a un'altra epoca, tutto "vintage" come si dice oggi... Lo scarto temporale è dunque più suggestivo perchè a evocare il passato sono la metropoli americana, per eccellenza simbolo di modernità e non reperti storici o frammenti dell'antico.
Dopo avere studiato grafica pubblicitaria, Paradiso, da sempre si è dedicato alla pittura. E' nel 1983 che da Milano decide di trasferirsi negli USA, stabilendosi a Chicago dove espone in importanti gallerie.
Nel 2004 torna a Milano e vince il Premio della Zorza indetto dalla Ponte Rosso e con una mostra accompagnata da un catalogo con testi di Carlo Adelio Galimberti nel 2006 presenta "An American Theme". Nel 2010 con Flaminio Gualdoni presenta "The shadow of the Empoire" e successivamente "Painting New York"; la mostra è accompagnata da un catalogo di Electa. Il successo diventa a portata internazionale.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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