Elena Gaiardoni
Papa Francesco sotto la Modonnina il 25 marzo 2017. Previste un milione di persone. Giorno dell'Annunciazione, la data più femminile nella concezione di Dio in quanto uomo, e il cardinale Angelo Scola non poteva non notare questa scelta del Pontefice per omaggiare Milano, la città con una cattedrale dedicata a Maria Nascente.
«In quale quadro del ministero petrino il Papa arriva a Milano?» si è chiesto l'arcivescovo, presentando l'evento. Non ha esitato Scola a usare la parola riforma, «intesa come nuova forma della Chiesa. Dobbiamo operare verso la ricostruzione di una società che superi la civiltà della stanchezza» e non vi è dubbio che il viaggio del Pontefice vada in tale direzione, perché quella di Francesco a Milano non sarà una visita, ma una santa maratona ricca di scambi con il popolo meneghino.
Ore 7.10: Papa Francesco decolla da Ciampino per arrivare a Linate alle 8, accolto dalle autorità cittadine. Prima tappa, le Case Bianche. Incontrerà tre famiglie, rappresentanti delle comunità rom e islamiche, immigrati. E poi si raccoglie in preghiera davanti a una Madonna in via Salomone. «La visita pastorale non è solo una visita alla Diocesi, ma a tutte le terre ambrosiane con le loro etnie, uomini e donne di fedi e religioni diverse» ha commentato Scola.
L'ingresso in Duomo è previsto per le dieci del mattino con l'adorazione del Santissimo e la venerazione delle reliquie di San Carlo Borromeo nello scurolo del Santo, quindi l'incontro con i sacerdoti, le religiose e i religiosi. «Non ci staremo tutti. È previsto uno schermo sul sagrato della piazza», sagrato sul quale il Santo Padre uscirà alle 11 per recitare l'Angelus e impartire la benedizione ai fedeli. «Verranno donate a dieci famiglie milanesi disagiate le chiavi di appartamenti ristrutturati, affinché il giubileo della Misericordia abbia un segno concreto. Un lavoro costato un milione e mezzo di euro».
Particolare e commovente momento quello tra le 11.30 e le 13.45. Il Papa entra nel carcere di San Vittore. Appuntamento atteso, caldeggiato nel cuore di molti: già nella primavera scorsa alcune detenute avevano espresso il desiderio che Francesco percorresse i corridoi della casa circondariale. «Si intratterrà con 400 reclusi, per pranzare con cento. Entrerà anche nel terzo raggio dove ci sono i detenuti speciali» ha spiegato Scola. Un contatto dal carisma forte. Amore e libertà sono doni che si compenetrano, sono le due ali della colomba della Pace. Alle due meno un quarto Francesco parte per Monza, dove alle 15 terrà la concelebrazione eucaristica, con i ringraziamenti finali del cardinale Scola per questo viaggio milanese che la città ha voluto con tenacia e speranza, esaudita con pregnante carattere dal successore di Pietro. «Uno dei migliori tratti di Francesco è la sua parola autorevole perché, come si diceva di Gesù quando parlava, è coinvolto in quello che dice».
Alle 17.30 ultima tappa: lo stadio Meazza, per incontrare i cresimandi, i genitori, i padrini e le madrine. Risponderà alle domande di un cresimato, di un genitore e di una catechista, prima di ripartire per Ciampino, approdando a Roma alle 19.30.
«Per quanto riguarda la sicurezza stiamo lavorando a stretto contatto con la prefettura - ha spiegato monsignor Bruno Marinoni - con il governatore della Regione, il sindaco di Milano e quello di Monza, le organizzazioni del parco della Villa Reale e del Gran Premio. L'intero viaggio sarà in stile sobrio».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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