É il vincitore morale. É la filosofia dei supporter radunati al quartier generale di Stefano Parisi, l'hotel Marriott di via Washington, anche se i primi exit poll e poi le proiezioni i voto confermano via via che passano i minuti e poi le ore la vittoria di Beppe Sala. Ma il candidato del centrodestra partiva con un enorme gap di popolarità e si è arrivati ad un ballottaggio al fotofinish che ha fatto tremare il premier Matteo Renzi. Chapeau.
Nella sala prima che arrivi Parisi si cerca di mantenere il morale alto. «Se gli exit poll sono questi possiamo vincere» commenta l'ex ministro di Forza Italia Paolo Romani, capogruppo di Forza Italia al Senato, di fronte ai primi dati con un vantaggio risicatissimo per mr Expo. Anche se rimarca che «a Roma quello che appare è che gli elettori di centrodestra abbiano votato per la candidata del Movimento 5 Stelle ma a Milano loro non hanno votato noi». Sono presenti gli assessori regionali Giulio Gallera e Valentina Aprea, il leader di Italia Unica Corrado Passera. Parisi arriva intorno alle 23.30, accolto dagli applausi. Non commenta subito le prime cifre: «É troppo presto, fatemi vedere cosa succede. Aspettiamo un attimo», Si accomoda in prima fila per seguire le dirette in tv.
A spoglio quasi ultimato il distacco è di solo due punti: 48,3% a 51,7%, sono circa sedicimila schede. «Vogliamo essere un'opposizione che costruisce il futuro di Milano - le parole di Parisi - cambieremo profondamente a politica in Italia. Da domani (oggi, ndr) dobbiamo essere vicini ai nostri consiglieri e presidenti di Municipio. A Sala che ho appena chiamato ho detto di fare bene il sindaco»..
Il centrodestra ne esce a testa alta e guarda già al futuro. «Questo è un modello che funziona, nel senso che l'unità del centrodestra, una Forza Italia al 20% e un candidato moderato è la ricetta del futuro» commenta a caldo Mariastella Gelmini, coordinatrice regionale di Forza Italia e capolista azzurra alle Comunali (è stata la candidata più votata). «Adesso - commenta mentre resta da scrutinare il 40% delle schede - attendiamo di capire esattamente il testa a testa come si conclude. Sicuramente, Stefano Parisi ha fatto una grande campagna elettorale ma anche i partiti si sono molto impegnati e adesso vediamo fra un po' i risultati». Per dire che il modello funziona «vorrei che vincessimo - frema il colonnello Fdi Ignazio La Russa -. Meglio il centrodestra unito che diviso ma bisogna vedere anche il progetto. Noi abbiamo seguito la strategia di virata verso il centro. Se vinciamo è quella giusta, se perdiamo va rivista».
Per l'ex sindaco Gabriele Albertini che ha guidato la list civica «Io corro per Milano» la sconfitta «ha una causa ed è nella mancanza di un
prodotto nel catalogo: è stata penalizzata la lista civica. In questo risultato manca la quota dell'elettorato d'opinione». Se si concorre per fare il sindaco e non accade, «di certo non è una vittoria» ha concluso.ChiCa
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