Patto Regione-Comune: addio Aler

Una newco con azionisti il Comune e la Regione: due mesi di tempo per studiare la possibilità di creare una nuova società per di gestire le case popolari di Palazzo Marino e dell'Aler Milano. A deciderlo il sindaco Giuliano Pisapia e il governatore Roberto Maroni che avanza come un bulldozer nelle sua decisione di riformare radicalmente l'ente che a oggi solo a Milano registra una voragine di bilancio da 345 milioni e nell'intera Lombardia una lista d'attesa di 50mila famiglie. Lo scopo è accorpare e gestire le 28mila case del Comune e le 40mila dell'Aler sul territorio di Milano e programmare un investimento straordinario per la manutenzione ordinaria degli alloggi. Dovesse andare in porto l'operazione, l'Aler rimarrà solo proprietaria delle unità immobiliari e l'esperimento sarebbe riproposto anche in tutte le altre province lombarde. «Chiederemo al nuovo presidente e al nuovo direttore generale di Aler Milano che sarà nominato entro pochi giorni - ha annunciato Maroni -, un piano straordinario sulla manutenzione e sulla riduzione della morosità». Poi azzarda addirittura un'ipotesi di riduzione degli affitti. «È sicuramente più facile - ha spiegato - che un affitto eccessivo porti alla morosità rispetto a uno più adeguato». Annunciando che «al presidente di Aler chiederemo di fare una valutazione complessiva in base alla situazione economica attuale, non a quella di sei o sette anni fa». L'obiettivo, ovviamente, è «ridurre e magari azzerare la morosità». Soddisfatto anche Pisapia che sottolinea la sua richiesta di discontinuità. «Non voglio entrare nel merito delle responsabilità del passato - ha spiegato dicendo di voler guardare avanti -, tanto più che in Regione è stata decisa una commissione d'inchiesta». Parole confermate da Maroni: «Se ci sono state delle responsabilità nelle gestioni passate, verranno accertate da chi è deputato a farlo. Noi guardiamo al futuro, siamo interessati a migliorare il sistema di governo di Aler, riducendo il debito e facendo in modo che sia più efficiente per chi abita negli alloggi pubblici».
Ma qualcuno mugugna che il Comune se l'è cavata piuttosto a buon mercato. Perché se per la gestione degli alloggi servono almeno 700 euro, il rimborso previsto da Palazzo Marino nella convenzione (prorogata di altri due mesi) è di appena 330. Una bella differenza che per anni ha contribuito a dilatare il deficit di Aler arrivato oggi alle cifre che sappiamo. Il tutto rincarato, a beffa della Regione, dal venir meno dei contributi pubblici oggi addirittura azzerati dal governo. Critico anche il presidente del consiglio regionale Raffaele Cattaneo (Ncd). «Non credo - ha detto ieri - che la creazione di una nuova società rappresenti di per sé la soluzione dei problemi molto rilevanti dell'Aler di Milano». Aggiungendo che «il punto oggi più rilevante è che il sistema Aler ha bisogno di risorse per recuperare l'equilibrio perduto: senza risolvere questo problema temo che il destino della nuova società sia non molto diverso da quella esistente».

L'assessore regionale alla Casa Paola Bulbarelli parla di una «totale rottura con il passato, si sta voltando pagina» cercando finalmente «metodi comuni per risolvere problemi enormi». La sua omologa in Comune Daniela Benelli considera la nuova società un modo per «risolvere il problema della morosità che è un costo sociale, ma aldilà dei furbi riguarda tante persone che non ce la fanno a pagare».

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