Cronaca locale

Il Pd rischia grosso a Milano. Il centrodestra nei collegi punta al cappotto in Lombardia

Fdi, Lega e Forza Italia uniti sono favoriti nelle sfide uninominali. Gli avversari, divisi in tre tronconi, in difficoltà in tutta la regione. Nel capoluogo partite aperte dopo il dominio di un decennio

Il Pd rischia grosso a Milano. Il centrodestra nei collegi punta al cappotto in Lombardia

Il centrodestra punta al «cappotto», il Pd rischia grosso, soprattutto a Milano.

Dopo la frenetica giornata di lunedì, le acqua ieri si sono calmate. Pochi i proclami: i candidati studiano i collegi - ridisegnati dopo il taglio dei deputati - e si preparano a una campagna elettorale di poco meno di un mese.

Il quadro è chiaro. Con la presentazione ieri di gran parte delle liste, alla Corte d'Appello di Milano risultano 20 i partiti o movimenti hanno depositato le candidature per la Camera, e 22 quelli che corrono anche per il Senato.

Le elezioni politiche del 25 maggio potrebbero far segnare un risultato importante, con la Lombardia decisiva nel garantire i numeri di governo della prossima legislatura. I partiti del centrodestra ci contano, mentre la sinistra ha paura.

Con la riforma sono 95 i seggi lombardi in palio: 64 alla Camera (23 nei collegi uninominali e 41 per le liste proporzionali) e 31 al Senato, con 11 collegi uninominali e 20 seggi distribuiti fra le tre circoscrizioni proporzionali senatoriali (6 nel primo, 8 nel secondo e 6 nel terzo).

Alla fine, in Lombardia correranno praticamente tutti i leader più importanti: Silvio Berlusconi guida Forza Italia nei collegi plurinominali senatoriali 2 e 3 (oltre a essere candidato per il centrodestra nell'uninominale di Monza). Scelta analoga per Matteo Renzi nel Terzo polo. Matteo Salvini sarà capolista in Lombardia 2. Passando alla Camera, Giorgia Meloni guiderà FdI nel collegio plurinominale di Milano in Lombardia 1, mentre fra gli avversari Giuseppe Conte sarà capolista in entrambi i collegi di Lombardia 1 ed Enrico Letta si è riservato il primo listino della circoscrizione 1.

Il centrodestra è forte e unito, mentre il fronte avverso, dopo la caduta del governo Draghi, si presenta divisa in due tronconi - il Pd e i 5 Stelle - e potrebbe pagare anche l'uscita delle «costole», oggi centriste di Italia viva e Azione. E potrebbe pagarla ovunque, anche a Milano.

Se dovessero avverarsi le previsioni che nelle ultime settimane sono state compulsate negli istituti di ricerca e nelle sedi dei partiti, nei 44 collegi uninominali potrebbe arrivare un risultato «bulgaro». Il centrodestra, infatti, era ed è considerato in vantaggio un po' dappertutto. L'unica area considerata difficile in partenza, tanto che i sondaggisti nei giorni scorsi la coloravano di rosso, è quello di Milano, dove non a caso il centrosinistra domina o vince da circa 10 anni, alle politiche e non solo.

Alla Camera, Milano è divisa in tre collegi, il 7, l'8 e il 9. Il 7 e l'8 sono collegi che interessano le fasce non centrali di Milano, il 7 (Loreto) quella «settentrionale» e l'8 (Bande nere) quella «meridionale». I collegi 7 e 8, dove corrono gli azzurri Andrea Mandelli e Cristina Rossello, oggi appaiono sicuramente alla portata del centrodestra (con buona pace dei candidati pd Bruno Tabacci e Gianfranco Librandi).

Il collegio 9 (Buenos Aires-Venezia) corrisponde invece al centro della città, che negli ultimi anni si è orientato in modo particolare verso il centrosinistra. La partita comunque è aperta, come è aperta per il seggio senatoriale. In entrambi, i candidati del centrodestra non sembrano avere di fronte una forza irresistibile. Nel primo caso, Giulio Tremonti, che se la vedrà con il segretario di «Più Europa» Benedetto Della Vedova (e con la giovane esponente di Azione Giulia Pastorella), mentre della battaglia per il seggio senatoriale sarà protagonista Maria Cristina Cantù. La senatrice uscente, ex assessore regionale, si troverà di fronte l'ex viceministro dell'economia del Pd, Antonio Misiani, bergamasco, e il renziano Ivan Scalfarotto.

Di sicuro interesse anche la sfida che coinvolge l'ambasciatore Giulio Terzi di Sant'Agata. Il diplomatico, ministro degli Esteri nel governo di Mario Monti, alla sua prima prova elettorale è candidato nel collegio senatoriale chiamato «Treviglio», che comprende una bella fetta della Bergamasca e del Bresciano.

Proveranno a fermarlo Cristina Tedaldi (Pd) e Mariastella Gelmini (Azione).

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