Secondo la sinistra milanese, evidentemente, il problema sono gli agenti, non i viados e tutto quel torbido mondo di clienti e sfruttatori che gira intorno alla prostituzione. I cittadini di viale Abruzzi si sono fatti quest’idea dopo l’ultima discussione nel Consiglio di zona 3. E come dar loro torto - dopo quel che è successo nella seduta dedicata ai problemi della sicurezza nel quartiere?
Il quartiere in questione è da anni ostaggio di un racket violento e molesto. Non a caso si sono formati, nelle vie della zona (Piccinni, Monteverdi, Plinio) dei comitati di cittadini che sono impegnatissimi nel segnalare i problemi e cercare di trovare soluzioni al degrado, ormai dilagante, collaborando con le forze dell’ordine. Negli ultimi anni hanno documentato in tutti i modi quel che accade (e accade notte e giorno). I traffici, le risse, il sesso in strada, le contrattazioni, i giardini usati come latrine. Proprio per questo impegno, i cittadini che patiscono questo degrado (peraltro aumentati dopo l’inizio dei lavori per la corsia preferenziale filoviaria) sono stati ascoltati nelle commissioni Sicurezza e Politiche sociali del Consiglio di zona 3. E all’esito di queste audizioni è stato redatto un documento, significativamente intitolato «Salvaguardia dei diritti dei cittadini di viale Abruzzi, via Piccinni e vie limitrofe». Una proposta di delibera presentata in Consiglio di zona. Un documento importante, che nella parte dispositiva prevedeva l’inserimento della zona nei programmi di controllo interforze, e poi anche pattugliamenti più intensi, sanzioni per le infrazioni al codice della strada, controlli agli alberghi della zona, segnalazioni al Comune sullo sfruttamento dei minori. Fra le proposte, anche il contrasto deciso dei reati di disturbo della quiete pubblica e degli atti osceni in luogo pubblico, anche tramite appostamenti di agenti in borghese.
Ma queste idee e proposte non sono piaciute affatto a Sinistra, Ecologia e Libertà, il partito di Nichi Vendola (e fino a prova contraria anche del sindaco, Giuliano Pisapia). «Non mi piace per nulla, dall’inizio alla fine - ha detto per esempio Alessandro Papale - perché non si guarda al fenomeno in generale». Secondo Papale, con proposte del genere «si cerca solo di risolvere il fenomeno in zona 3» col risultato di spostarlo in altre zone. «Col pugno duro non si ottiene niente» ha sintetizzato il consigliere «vendoliano». Il fuoco di fila dell’ala sinistra della maggioranza è proseguito, finché il presidente Renato Sacristani ha sospeso la seduta per dieci minuti per una riunione di maggioranza. E alla ripresa dei lavori il consigliere del Pd Adalberto Muzio (delegato alla Sicurezza) ha ritirato la proposta di delibera. «Siamo delusi - ha commentato Fabiola Minoletti, del comitato Abruzzi-Piccinni - ci sembra di combattere contro i mulini a vento. La situazione è quella che tutti sanno, i bambini che vanno a scuola vedono queste prostitute e chiedono ai genitori cosa stia succedendo. E francamente credo che questo, per i cittadini, sia un disagio superiore a quello che patirebbero con la presenza di una pattuglia in borghese.
Credo che sia più traumatico, non mi pare che si trattasse di militarizzare il quartiere come pensa qualcuno». «Quella proposta era già stata cambiata, ma era meglio di niente - ha concluso Minoletti - siamo rimasti molto male».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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