"Caprotti è un simbolo di Milano": Una piazza in città per ricordarlo

Le proposte per ricordare l'imprenditore: il Famedio, l'Ambrogino o un'intitolazione

"Caprotti è un simbolo di Milano": Una piazza in città per ricordarlo

Bernardo Caprotti è morto e Milano, la sua città, vuole ricordarlo, rendendo omaggio a un imprenditore coraggioso che ha innovato e aperto il mondo della grande distribuzione commerciale partendo da Milano e dalla Lombarda.

Già si parla di iscrivere il suo nome fra i grandi del Famedio. C'è chi lo propone per un Ambrogino d'oro alla memoria e in Comune si discuterà la proposta. Il sindaco Beppe Sala - pur favorevole alla medaglia in memoria - lascia la discussione al Consiglio. A sinistra non manca la stonatura. Luca Gibillini, ex consigliere counale di Sel eoggi nello staff di Sala, pronuncia parole pesanti e incaute. «Faccio una scommessa - scrive - Tra un paio d'anni saremo a difendere le migliaia di lavoratori Esselunga che pagheranno il fallimento». Previsione cupa ma isolata. Segue per esempio la replica di Federico Illuzzi, vice coordinatore comunale Ncd: «Lo vada a dire alle migliaia di famiglie che lavorano grazie a lui. Per difendere i lavoratori bisogna sapere che cosa significa lavorare, cosa ben diversa dal chiacchierare di politica».

Confindustria Lombardia via Twitter, manifesta «dolore per la scomparsa di un grande imprenditore, la cui storia di passione e innovazione andrebbe insegnata nelle scuole». Cordoglio a nome di tutto il Consiglio regionale è stato espresso dal presidente Raffaele Cattaneo: «È stato un grande imprenditore del nostro territorio - ha detto Cattaneo - ha saputo innovare il sistema commerciale e della grande distribuzione con modalità che hanno cambiato la vita quotidiana dei cittadini. Alla famiglia giunga il cordoglio della nostra assemblea legislativa». Simile il giudizio di Mariastella Gelmini, coordinatrice regionale di Forza Italia. «Un grande uomo che ha scritto una straordinaria pagina della storia imprenditoriale italiana. Un capitano d'azienda che è riuscito con lungimiranza a far crescere il mercato della grande distribuzione. Mai disponibile a piegarsi, ma sempre pronto a nuove sfide. Sempre tutto d'un pezzo è riuscito a rispondere con la sua rivoluzione alle nuove esigenze delle famiglie». Resta l'urgenza di una consacrazione. Riccardo De Corato, capogruppo regionale Fdi-An lo definisce «un brillante imprenditore che ha rivoluzionato il mondo del commercio italiano, importando da oltre oceano il concetto di grande distribuzione. Amico del made in Italy ha diretto la sua azienda celandovi una vera e propria filosofia fondata sul riconoscimento del valore del lavoro. È opportuno che il Comune chieda una droga e dedichi quanto prima a questo illustre milanese un parco, una piazza o una via». L'alternativa all'Ambrogino potrebbe essere l'intitolazione di una strada, dunque. E per Caprotti sarebbe un riconoscimento imperituro. Carlo Fidanza (ex eurodeputato di Fdi) chiede il lutto cittadino nel giorno dei funerali e l'iscrizione al Famedio tra i milanesi illustri.

Omaggio a Caprotti anche dal vice capogruppo di Forza Italia Alessandro De Chirico: «Ha dato lustro alla nostra città dando lavoro a migliaia di persone e impartendo lezioni di vita per non essersi mai piegato ai poteri forti.

Epica la sua battaglia contro l'amministrazione rossa di Modena che voleva impedirgli di aprire un punto vendita. Merita la sepoltura al Famedio tra i grandi che hanno dato lustro a Milano. Lo proporrò per l'Ambrogino d'oro alla memoria».

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