Pitbull e telecamere per proteggere il fortino

Lo «Zio» era il punto di riferimento dello spaccio di hashish al Giambellino: fermato

Pitbull e telecamere per proteggere il fortino

Il suo fortino era protetto da nove cani che facevano la guardia e da microcamere nascoste nelle fioriere. È così che un italiano di 45 anni con piccoli precedenti di polizia per reati contro il patrimonio e per alcune liti in strada, era diventato il pusher di riferimento del suo quartiere. Si chiama Fabrizio Cutaia, ma nel giro dello spaccio di hashish del Giambellino era noto come lo «Zio».

L'uomo è stato arrestato alcuni giorni fa dagli agenti del Commissariato Lorentggio per detenzione di droga ai fini di spaccio. A tradirlo è stata una apparentemente banale vicenda domestica. Proprio mentre la polizia era appostata per tenere d'occhio il via vai di clienti nel palazzo di via Recoaro, in una zona di case popolari, la compagna di Cutaia è stata morsa da uno dei cani di casa. Ne è nata una grande confusione, con la donna che urlava e chiedeva aiuto. È arrivata anche un'ambulanza che l'ha portata al pronto soccorso. Gli agenti che hanno assistito ne hanno approfittato per entrare nell'appartamento al piano rialzato del 45enne, con la scusa di fare le verifiche sull'incidente con l'animale. Hanno fatto la perquisizione e hanno trovato e sequestrato 700 grammi di hashish, 800 euro in contanti e tutto l'occorrente per confezionare le dosi, come bilancino, involucri e strumenti per chiudere le confezioni in plastica. Oltre a un'agendina con l'elenco degli acquirenti e la contabilità delle vendite e i messaggi con le richieste degli orari di disponibilità.

«In un'ora di appostamento abbiamo accertato il passaggio di almeno venti persone - ha spiegato Rosanna Chironi, dirigente del Commissariato -. Il 45enne era un punto di riferimento in zona, aveva anche tre pusher che spacciavano per suo conto. Riceveva tutti sul pianerottolo, ma non permetteva a nessuno di entrare in casa». È all'ingresso che si aggiravano i cani, usati per intimorire clienti e intrusi, e che avveniva appunto la consegna delle palline di carta stagnola. Alcuni familiari dell'uomo arrestato, su garanzia che gli animali sarebbero stati trattati con cura, hanno aiutato gli agenti a far uscire i cani dal fortino della droga e a mettere loro la museruola. Si tratta, tra gli altri, di alcuni pitbull, un pastore tedesco e un grosso labrador particolarmente aggressivo, probabilmente quello che aveva morso la donna. Sono stati affidati ai parenti di Cutaia.

I poliziotti hanno poi notato che le fioriere appoggiate ai davanzali avevano tutte un

buco. All'interno era montata una piccola telecamera con cui il pusher teneva sotto controllo le persone che si avvicinavano. Le immagini le controllava comodamente e in diretta sullo smartphone grazie a una applicazione.

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