Marta Bravi
Quasi millequattrocento alunni, e altrettanti genitori, senza preside. Due scuole governate da reggenti, che cambiano ogni anno. Benvenuti all'elementare Novaro Ferrucci di piazza Sicilia, che riunisce sotto il suo plesso anche la media Monteverdi. Prima ancora l'amara sorte era toccata alla primaria Calasanzio. Due anni fa la storica dirigente della elementare di piazza Sicilia (tra piazza Piemonte e via Washington) va in pensione. Le subentra la prima dirigente scolastica che è in graduatoria. Peccato che alla Novaro Ferrucci non si sia mai vista. Le dirigente, infatti, è in servizio all'estero, a Metz in Francia per la precisione, nominata dal Ministero per dirigere la scuola italiana. Il suo mandato è scaduto il 31 agosto, ma della dirigente a Milano neanche l'ombra.
Il mandato ordinario per i titolari di sedi diplomatiche consolari sarebbe di 4 anni, prorogabile di due anni fino a un massimo di nove anni. Due rinnovi sono tanti, visto che «chi ha effettuato un primo mandato quadriennale potrà eventualmente ottenere una proroga di due anni» secondo quanto prevede il Ministero degli Affari Esteri.
Il problema è che alla scuola di piazza Sicilia, e prima alla scuola Calasanzio ogni anno viene assegnato un reggente diverso: ovvero il dirigente scolastico di un altro plesso che fa da supplente al titolare. Così il capo d'istituto di un comprensorio si trova a doversi occupare di più scuole contemporaneamente, dedicando ovviamente le prime attenzioni agli istituti cui è stato assegnato. Il risultato? I reggenti fanno quello che possono, data l'estrema precarietà della loro situazione. I dirigenti scolastici in missione all'estero, infatti, mantengono il posto di ruolo e di anno in anno alla scuola viene assegnato un reggente diverso. Con le conseguenze ovvie che questo comporta in termini di continuità, sia per la programmazione delle attività extrascolastiche, che per l'attività ordinaria e quotidiana.
I genitori della elementare Novaro Ferrucci e della media Monteverdi reclamano a gran voce una preside stabile e attaccano il Ministero «sordo ed evasivo a ogni richiesta». Sono diversi i problemi che stanno vivendo centinaia di famiglie milanesi: «la nostra scuola funzionava molto bene, ora si fa fatica a seguire la quotidianità e a programmare anche a brevissimo termine le attività, ma non solo». Il capo d'istituto, infatti, incide nella vita quotidiana della scuola, più di quanto si creda: se un genitore ha un problema con la classe del figlio, o non si riesce a creare un dialogo tra maestre e famiglia o, viceversa, se si pone un problema di carattere didattico, famigliare o di apprendimento del bambino è con il dirigente scolastico che si cerca di trovare una soluzione. Per non parlare delle questioni più pratiche, ma altrettanto fondamentali, come la manutenzione dell'edificio, la necessità di nominare una supplente a lungo termine o l'acquisto d materiale.
Così per portare avanti progetti a lungo termine, che in queste scuole sono ben avviati grazie all'intraprendenza e alle competenze messe a disposizione dell'associazione dei genitori per esempio, è indispensabile avere l'avvallo della dirigente. «Gli sportelli psicologici, i servizi di sostegno, i laboratori organizzati e finanziati dagli stessi genitori hanno un futuro incerto».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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