Alberto Giannoni
Era il candidato presidente più «arancione» di tutto il centrosinistra, Simone Zambelli, l'unico non targato Pd. È stato rieletto col 42% e due record: è quello che ha ottenuto più voti assoluti fra tutti i municipi, e nel centrosinistra è il candidato che ha guadagnato più voti rispetto ai partiti. Merito forse del suo essere «anomalo». Zambelli ha già messo a punto le nomine e naviga tranquillo nel secondo mandato. Sembra già un veterano. In realtà ha solo 32 anni. Ha fatto in tempo, però, a militare nei Ds senza aderire al Pd. È di sinistra, non ci sono dubbi. Parecchio di sinistra. Ma una sinistra atipica. È iscritto all'associazione «Enzo Tortora», che riunisce tanti radicali milanesi. E non è un caso se nella sua maggioranza ha avuto, fin dall'inizio, prima di Sala, i Radicali di Marco Cappato. L'anomalia garantista, a sinistra, la si vede subito. E viene fuori, per esempio, quando viene interpellato sula possibile via Craxi. Lui che ha intitolato una strada a Salvador Allende in zona 8, sul controverso leader socialista, tutt'ora poco amato dagli eredi del Pci, ha le idee a dir poco chiare: «Un conto è la storia, un conto la cronaca, anche giudiziaria. Io faccio prevalere la storia e dico che è stata una figura importante e in politica estera coraggiosa. Penso al Cile e a Sigonella. Certo, io ho più affetto e stima per le posizioni di Enrico Berlinguer, ma quella di Craxi mi pare una storia più importante di quella dell'attuale presidente di Pedemontana (Antonio Di Pietro, ndr)». Altra anomalia, il Medioriente. Si dice «amico del popolo ebraico». Non solo. Considera Hamas «un gruppo di fascisti e razzisti, teocrati e misogini, diversi dalla maggioranza della società palestinese». Gli capita di avere idee diverse da quelle dei cosiddetti «pacifisti», che in genere vedono le ragioni di una parte sola.
Sarà per questo che non retrocede di un millimetro sul diritto dei musulmani di avere una moschea a Milano (una
doveva essere nella sua zona) ma sulle incaute posizioni che il leader dei centri islamici milanesi Davide Piccardo ha preso su Erdogan, ha pochi dubbi: «Sono inaccettabili - dice - da prendere e rispedire al mittente».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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