A Milano si lavora. Più che altrove nel pensare comune tant'è che l'immagine dei milanesi è sempre quella di gente indaffarata, trafelata e pina di impegni. Ma i figli sono i figli e per loro i papà, soprattutto quelli milanesi, il tempo lo trovano. «Milano è ancora molto rigida per i cambiamenti che riguardano ruoli, tempi e orari: pur avendo intrapreso un cammino di apertura mentale, è ancora molto statica». Eppure, i padri sono molto presenti e ad aiutarli basterebbero piccoli gesti, semplici, ma di grande utilità: alcune ore di permesso extra-paternità da godere coi figli, il poter usufruire del telelavoro e di spazi di coworking in strutture adatte ad accogliere grandi e piccoli». A dirlo è una «osservatrice speciale» sul tema della conciliazione lavoro-famiglia, tanto speciale da aver aperto il primo asilo H24 milanese: la scuola bilingue per l'infanzia Dada, in via Gian Giacomo Mora. Lei è Anna Podestà, pedagogista, mamma e riabilitatrice motoria, ma soprattutto sostenitrice della tesi che, se date loro le possibilità, i padri milanesi ci sono eccome. «Sia nell'arrivo sia nel commiato, alle riunioni e ai colloqui: sempre più spesso sono i primi interlocutori con cui mi trovo a relazionarmi- racconta Podestà ben fiera che il suo servizio offerto nello spazio educativo e formativo a pochi passi dal Parco delle Basiliche «è garante di una agevolazione per la conciliazione lavoro e famiglia soprattutto per i papà. Per gli orari, sì, ma perché dispone di personale educativo anche maschile, di sportello psicologico e di laboratori ad hoc in orari non canonici». Solitamente i laboratori sono nel finesettimana, aperti anche ai non iscritti mentre la scuola é sempre aperta, anche ad agosto, ma su richiesta, dal luned al venerdì dalle 8 alle 19.
La vera «rivoluzione», però, è arrivata a gennaio 2014 con il servizioh24: dalle 18 alle 9,30 del mattino successivo, inizialmente solo per le famiglie lavoratrici presso le aziende ospedaliere convenzionate, in generale «utilizzato sporadicamente, una o due volte al mese al massimo».
In 14 al nido, fino ai 24 mesi, in 18 in una sezione primavera fino ai 36mesi e poi in 20 nella materna, a pieno regime i bambini della Dada sono 42 con 11 insegnanti educatori e ancora altro personale per i vari laboratori a loro disposizione. Nel tempo, dato il servizio full-time, e anche nello spazio, perché le attività proposte «spaziano» da musica, acquaticità, arte, informatica, gioco, danza, ginnastica, judo e massaggio infantile.
L'entusiasmo con cui tante famiglie si stanno rivolgendo a Dada, «soprattutto se free-lance, anche dall'hinterland, fin da Peschiera e Arcore» è un forte segnale lanciato a Milano: «cresce la necessità di soluzioni personalizzate, senza diminuire la qualità del servizio. Ormai la flessibilità di entrata e di uscita è necessaria, ed è solo l'inizio». Anche i Papà al Centro, progetto di Periferie al centro, con uno sguardo più generale sulla città, confermano che «i servizi pubblici rivolti alla famiglia e alla genitorialità non riescono a cogliere la voglia di coinvolgimento di alcuni padri - spiega Massimo Zerbeloni - le riunioni scolastiche nel primo pomeriggio sono l'esempio. Più flessibile e propositivo ultimamente è il mondo del privato sociale e dell'associazionismo». Va preso atto che «nell'ultimo anno sono aumentati i momenti dedicati ai papà e al loro tempo con i figli, ma il ritmo frenetico e la necessità di esserci, sempre e comunque portandosi poi a casa le fatiche e preoccupazioni, sono i nemici principali dei papà, e la crisi ha peggiorato le cose». A Milano, poi, gioca molto anche «il fattore lontananza dalla famiglia d'origine» osserva Zerbeloni, anche se il Nord, Milano compresa, resta comunque un paradiso per i papà che vogliono essere papà, rispetto al Sud dove i padri «filano a lavorare» mentre le madri che lavorano sono il 34,6% contro il 68,8% del Nord. Anche le aziende, soprattutto in una città e in un'epoca «tutta lavoro», sono importanti attrici della sfida ad una conciliazione paternità-lavoro più europea.
E ci sono buone notizie. Zerbeloni racconta che «negli ultimi anni sono aumentate le aziende attente a questa tematica».
A rilevarlo c'è anche anche il Premio Famiglia-Lavoro di Regione Lombardia, giunto alla quarta edizione che si è aperto al mondo diventando «International WorkLife Balance Award», con un vincitore per ognuno dei cinque continenti.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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