LA PROTESTA

Va avanti la protesta dei lavoratori delle Ferrovie che, contro il possibile licenziamento, sono saliti su una torretta della stazione Centrale di Milano. Intanto la lotta della categoria si allarga alle stazioni in tutta Italia. Protagonisti, appunto, i ferrovieri dei treni notturni, che sarebbero stati tagliati, insieme ai convogli, dal nuovo orario delle Ferrovie dello Stato, in vigore a partire proprio da oggi. Dalla mezzanotte - secondo i sindacati - da 800 persone fino a mille - sono i dati delle sigle impegnate nella vertenza e considerando anche chi fa le pulizie - perderanno il posto di lavoro. I lavoratori sono quelli dell’indotto delle Ferrovie dello Stato, assunti alla Servirail (la ex Wagon-Lits) per i collegamenti nazionali, alla Wasteels, che cura i viaggi internazionali, e alla Rsi, impegnati nella manutenzione. Ieri la protesta si è estesa a tutte le stazioni di partenza dei treni notturni.


Alla Stazione Centrale di Milano una cinquantina di persone ha attuato un presidio insieme ai tre che sono saliti, di notte, su una torre-faro, alta una cinquantina di metri, fuori dalla tettoia che copre i convogli.

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