«Abbiamo bisogno del vostro aiuto per tenere in vita un importante pezzo dell'ebraismo italiano». Un appello per salvare la storica sinagoga Beth Shlomo è stato lanciato con tre firme: quelle di Eyal Mizrahi, presidente degli Amici di Israele, Davide Romano, assessore alla cultura della comunità Ebraica di Milano ed Eugenio Schek, curatore della «Beth Shlomo». La storia della sinagoga, oggi in corso Lodi 8, parte dal campo di internamento di via Ferramonti, di cui conserva l'armadio sacro, poi passa per via Unione 5, ex sede del Partito fascista diventata punto di raccolta dei sopravvissuti alla Shoah nel viaggio verso Israele, organizzato dai soldati della Brigata ebraica. La sinagoga ha ricevuto l'Ambrogino D'oro dalle mani del sindaco. Oggi è anche la sede dell'associazione Amici di Israele Nazionale e del centro studi nazionale sulla Brigata Ebraica con un piccolo museo e uno spazio multimediale che ospita serate gratuite aperte a tutti e dedicate ai temi dell'ebraismo, di Israel, della Brigata ebraica.
All'appello per salvare la sinagoga aderisce il consigliere municipale di Forza Italia Giampaolo Berni Ferretti: «Mentre l'antisemitismo rialza la testa - dice - Milano deve rispondere concretamente aiutando a sopravvivere la sinagoga, una realtà che ai milanesi chiede un
sostegno concreto per essere ancora più protagonista nella vita della città». L'esponente azzurro si rivolge alla città e la sollecita a sostenere la sinagoga Beth Shlomo, definendola «perla di amicizia, fratellanza e storia».
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