La «mente» della banda è una badante uruguyana di 39 anni, madre di un ragazzo di 23 anni e di una 16enne che la donna, cuore di mamma, non esitava a utilizzare come palo per i suoi loschi traffici. Insieme a un loro amico ecuadoriano corpulento quanto basta per i suoi 27 anni, la banda monzese - ma arrestata a Cinisello ieri mattina dai carabinieri della compagnia di Corsico - ha messo a segno pochi colpi, ma mirati e molto, molto violenti.
Prede preferite: gente anziana e, potenzialmente, abbiente, «scelta» dalla badante per averci avuto a che fare occasionalmente. Il 19 marzo scorso, con la scusa di recapitarle un pacco, aggrediscono e tentano di rapinare (il colpo fallisce) una donna di 75 anni a Rozzano. Lei e il marito, facoltoso titolare di una ditta, qualche tempo prima avevano venduto alla famigliola sudamericana gli elettrodomestici di cui si erano sbarazzati, entrando inconsapevolmente nel loro mirino.
Va a segno eccome invece l'assalto a un 70enne residente al Gratosoglio, commerciante di preziosi, aggredito due giorni dopo i fatti di Rozzano e derubato della sua Golf dopo essere stato immobilizzato, picchiato selvaggiamente con un taser tanto da rimediare 70 giorni di ricovero all'ospedale San Paolo (di cui 20 trascorsi in rianimazione) per più fratture al volto, 7 costole rotte e un polmone perforate.
Anche in questo caso l'uruguayana conosceva la vittima, con la quale, tempo prima, aveva intrattenuto una relazione occasionale.
Tuttavia , a mettere nei guai la banda e a portare gli investigatori di Corsico sulle loro tracce è stata la riconoscibile fisicità del giovane ecuadoriano. Che sia la donna di Rozzano che l'uomo del Gratosoglio hanno descritto con dovizia di particolari. Un energumeno, insomma, che non è passato inosservato.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.