Rapine in casa con le mazze di ferro

Arrestati falsi carabinieri albanesi e sinti che terrorizzavano le loro vittime

I carabinieri di Pavia hanno sgominato un gruppo di sette persone che, spacciandosi per militari dell'Arma, hanno messo a segno 82 tra furti, rapine in abitazione e truffe ad anziani. I colpi erano stati realizzati in Lombardia ed Emilia Romagna. Secondo l'accusa, gli arrestati si qualificavano come carabinieri esibendo falsi distintivi e fingevano di essere intervenuti per cercare ladri, che pure talvolta arrestavano (in realtà si trattava di complici). Arraffavano preziosi e denaro per poi fuggire a bordo di autovetture di grossa cilindrata con targhe false, lampeggianti e sirene in uso alle forze dell'ordine. Non disdegnavano, però, nemmeno i furti in abitazione: intervenivano con mazze di ferro, cesoie e flessibili. Se scoperti, minacciavano le vittime utilizzando spray urticante e immobilizzandole per poi svaligiare le abitazioni, spesso isolate.

I carabinieri di Pavia hanno eseguito un'ordinanza di custodia cautelare in carcere per sette persone, italiane di etnia Sinti e albanesi, per associazione a delinquere finalizzata alla commissione di rapine aggravate, furti aggravati, ricettazione e utilizzo di distintivi contraffatti. Gli arrestati nel'operazione «Fake police», cominciata nel gennaio del 2015, secondo le indagini agivano nelle provincie di Pavia, Cremona, Lodi, Piacenza, Milano, Bergamo e Brescia.

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