LE REAZIONI Fuori dal coro De Corato e l'assessore Beccalossi solidali con gli agenti

Altri due stabili sono stati invasi da gruppi antagonisti a Rho e a Monza, portando ormai il numero di edifici occupati, tra città a provincia, a un numero difficilmente calcolabile, ma comunque non inferiore a quaranta. Anche perché i blitz dei centri sociali si susseguono a ritmi quasi quotidiani, pur se qualche volta si tratta di azioni simboliche che si risolvono nel giro di qualche ora o qualche giorno.
Ai tradizionali Transiti, 1979, Cox, 1988, Leoncavallo, Panettteria, Malfattori, Torchiera, Villa Litta, anni Novanta, nel tempo si sono affiancati il Cantiere, 2011, e più recentemente Lambretta Zam. E ora il panorama è accresciuto di altre due realtà. Ieri infatti un gruppo di giovani ha fatto irruzione uno stabile abbandonato, di proprietà di Unicredit leasing, a Rho in via Tavecchia 43. Si tratta di un palazzo un tempo sede di Telereporter, ora ufficialmente in affittato da «Bravo Produzioni Televisive», ex Gruppo Profit. Gli occupanti, già protagonisti in passato di altre azioni, rivendica infatti il diritto alla casa per tutti.
Quasi contemporaneamente a Monza, il «Foa Boccaccio» si prendeva un edificio in via Buonarroti 93 per «ribadire l'emergenza dell'abitare».

Dopo l'occupazione simbolica degli uffici comunali dei Servizi Sociali, in via Appiani il 15 maggio, ieri i manifestanti, entrati nel nuovo palazzo, hanno fondato «K2 occupato» o semplicemente «K2O» come «realtà permanente che costituisca un punto di incontro per riflettere insieme sui problemi generati dalla crisi». Annunciando poi che entro fine novembre ospiteranno la prima famiglia esclusa dalla graduatoria d'emergenza che si aprirà il 14 ottobre.

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