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La Regione in bilico? Il Pd punta agli indecisi ma Maroni ha i numeri

C'è aria di battaglia all'ultimo voto. O almeno è quello che fanno credere Umberto Ambrosoli e Pierluigi Bersani (che infatti domenica terranno un comizio insieme in piazza Duomo). Nella speranza di una «spallata» alle Regionali (ma anche alle Politiche) la sinistra varerà domani l'«operazione Ohio», dopo aver schierato Matteo Renzi su tutta la fascia pedemontana. Il centrodestra e il suo candidato, al contrario, sperano che gli avversari abbiano già fatto «il pieno» del loro potenziale, e che alla fine gli indecisi si orienteranno in larga parte così come hanno fatto nelle ultime tornate elettorali, andando a consolidare un vantaggio che - sempre in base alle rilevazioni pre-silenzio - Pdl e Lega consideravano già di una certa consistenza. La conferma indiretta di queste sensazioni, d'altra, parte, arriva da un importante esponente della sinistra milanese che solo pochi giorni fa auspicava un maggior impegno proprio nelle altre province lombarde. I risultati delle ultime elezioni regionali certificano che il divario complessivo di partenza fra i due schieramenti ammonta a circa un milione di voti.

Un muro difficile da scalare, e costruito con i «mattoni» delle varie province, soprattutto della fascia centro-settentrionale. La sinistra, inoltre, è sempre stata sotto i due milioni, superandoli solo una volta (2,2 nel 2005).

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