«Si va al voto - ha detto ieri Formigoni -. E io sarò certamente in campo». Non solo. «Mi batterò come un leone e chi mi conosce sa cosa voglio dire», la dichiarazione di guerra a nemici e soprattutto a (ex) amici. Parole che, dopo lo strappo della Lega, certificano ormai l'archiviazione della quarta giunta Formigoni. Che aspetterà fino a oggi per vedere se ci sarà un ripensamento dell'ormai ex alleato, ma ha già assicurato la sua volontà di andare al voto al più presto. Magari già prima di Natale. Con Formigoni se non candidato, di certo regista di una lista di fedelissimi. «Noi non possiamo che ripetere quello che abbiamo già detto, si va a votare», ha tagliato corto ieri il segretario lombardo del Carroccio Matteo Salvini.
Segno che la campagna elettorale è già cominciata. E questa mattina è stato convocato il tavolo del Pdl per cercare il possibile candidato. In vantaggio l'ex sindaco Gabriele Albertini, ma possibilità anche per Mariastella Gelmini e il vice presidente della Camera Maurizio Lupi. Che, però, preferirebbe essere lo sfidante di Giuliano Pisapia per riprendere Milano finita in mano alla sinistra. Mentre la Lega nel prossimo fine settimana organizzerà 1.500 gazebo nelle piazze per le primarie.
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