L'amministrazione Fontana segue le orme della giunta Maroni. Ieri è stato negato dall'ufficio di presidenza del Consiglio Regionale della Lombardia il patrocinio gratuito al Milano Pride, in programma per il 30 giugno. «Il patrocinio è stato bocciato con tre voti contro, di Forza Italia e Lega e due a favore da Partito democratico e M5s» spiega Carlo Borghetti, vice presidente dell'ufficio di presidenza del Consiglio Regionale. La manifestazione aveva avuto il patrocinio del Pirellone nel 2014 e nel 2015, mentre nel 2016 non era pervenuta la richiesta. Nel 2017, invece, aveva visto l'ufficio di presidenza dividersi con Fabrizio Cecchetti, presidente del consiglio che si era astenuto, a differenza di quanto aveva fatto negli anni precedenti votando a favore e scatenando un fuoco di polemiche. «Penso che Cecchetti abbia fatto bene» aveva esultato il governatore Maroni lo scorso maggio.
«Bene che dopo il no del governatore Attilio Fontana e della giunta anche il consiglio regionale lombardo abbia deciso di negare il patrocinio al Gay pride, un evento che non ha alcuna valenza culturale, che regolarmente sconfina in volgarità e che non necessita di
patrocinio pubblico» commenta Paolo Grimoldi, segretario della Lega Lombarda. «Credo - commenta Fabio Pizzul, capogruppo del Pd - si tratti di un grave errore della maggioranza, generato solo da motivi ideologici e di parte».
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