Televisori, radio, elettrodomestici di ogni tipo, ma anche moto e mobili. Oltre naturalmente alla «spazzatura» comune. Uno spettacolo che va molto oltre i «soliti» ingombranti lasciati sui marciapiedi o nei pressi delle campane. È uno spettacolo incredibile di degrado e abbandono quello documentato dalle fotografie di Duilio Piaggesi fra il Lorenteggio e il Giambellino. Il quartiere è interessato da una grande operazione di riqualificazione, le immagini tuttavia non sembrano immortalare un regolare intervento di pulizia di stabili destinato a lavori. In un cortile di case popolari all'altezza del civico 181 - cinque edifici, uno dei blocchi interessati dalla demolizione - si è formata un'allucinante discarica di ogni tipo di rifiuto. Girando l'angolo, verso via Segneri, uno spettacolo simile in un ex negozio ora occupato, pieno di ogni genere di immondizia, fra i quali il materasso su cui dorme uno sconosciuto. Per contrasto, ciò che colpisce è una finestra con fiori e piantine curate.
Poco lontano, sul marciapiede del Giambellino, all'altezza dei numeri 142, 144 e 150, lo stesso disastro di degrado. Materassi, divani, letti, mobili. I residenti camminano sconsolati accanto a una massa di macerie degne di una discarica. «In tutto il quartiere la pessima abitudine di lasciare rifiuti e mobili ammassati è generalizzata - spiega il consigliere leghista Carlo Goldoni, impegnato da tempo nel denunciare il degrado del quartiere - anche in via Odazio, poco tempo fa, per una settimana si è ammassata roba, poi dopo una settimana fortunatamente abbiamo visto un camion dell'Amsa che portava via tutto. Da lì a piazza Tirana è pieno di queste situazioni». Una residente dà voce alla sua delusione: «Ci sono associazioni che si danno da fare, ma il quartiere è così, io sono disperata, se non fossi sfortunata economicamente mi piacerebbe andare via. Tutti parlano di periferie ma non si capisce questa Milano europea dove stia, chi venisse da me si troverebbe a passare fra le lavatrici. Noi abbiamo gli stessi diritti degli altri e non vogliamo vivere in questo letamaio. Non so più a chi chiedere aiuto». Il quartiere misura 134mila metri quadrati. Circa 8mila persone vivevano in 2.700 alloggi pubblici, con 716 alloggi sfitti inagibili, 320 dei quali erano occupati abusivamente. Un paese dentro la città, adesso coinvolto dalla più grande operazione di recupero che sia mai stata concepita per una periferia, con la Regione che tiene la regia di un enorme piano portato avanti con fondi soprattutto europei, oltre che suoi e del Comune.
Nell'ambito del Programma regionale per l'edilizia residenziale pubblica 2014-2016 era stato il consigliere Fabio Altitonante (Forza Italia) a presentare un ordine del giorno con la proposta di indirizzare i fondi europei in arrivo per la Regione sui quartieri popolari, inserendo come priorità la riqualificazione delle case Aler del Lorenteggio Il piano prevede l'impiego di fondi europei per lo sviluppo regionale (Fesr) per 279 alloggi, con 15 edifici interessati da bonifica dall'amianto.RC
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