Proteste e disagi in via Ripamonti, dove sono in via d’ultimazione i lavori alle fermate del tram, con i contestati nuovi marciapiedi. All’origine di tutto - spiegano dalla Zona - una sentenza che ha dato ragione a una persona con disabilità, sanzionando la sostanziale inaccessibilità dei mezzi pubblici nei punti in cui mancavano le banchine o c’erano quelle vecchie e basse. Per ottemperare, il Comune ha deciso i lavori, ma con modalità che - per molti - hanno prodotto un impatto negativo: restringere la carreggiata, rallentare la viabilità e ridurre anche la sicurezza stradale. «Non hanno pensato che quando camion e pullman si incrociano, uno dei due deve fermarsi, non solo: con la macchina si è praticamente costretti marciare sulle rotaie con sbandamenti improvvisi», dice qualcuno. «La via Ripamonti è diventata un immenso marciapiede - un altro commento - Ci sarà da ridere». Il riferimento futuro è al ritorno dalle ferie, quando il traffico tornerà intenso come al solito. Per altri, si tratta invece di un intervento apprezzabile dopo anni di «abbandono». La discussione comunque ferve e l'assessore Marco Granelli ha partecipato a fine luglio una commissione pubblica presso il Cam di via Verro. «L'assessore se ne frega delle obiezioni e alla ripartenza dopo le ferie il traffico sarà sicuramente molto meno fluido - osserva il capogruppo di Fi Fabrizio De Pasquale - Le corsie passano da due a una per senso di marcia, basta un tram e tutto il traffico sarà bloccato». «Non solo - aggiunge De Pasquale - si perdono più di 50 parcheggi, che si vanno ad aggiungere ai circa 7mila eliminati in questi anni in tutta la città, anche causa di ciclabili e aree per bike sharing». Per il capogruppo azzurro, il caso Ripamonti si inserisce in un quadro di misure che intendono «penalizzare l'uso delle auto». «La cosa incredibile - contesta De Pasquale - è che queste misure non hanno portato una diminuzione delle auto, e anche il tram sarà tutt'altro che veloce. Comunque, va rilevato che per la sicurezza stradale pare che non ci siano soldi, mentre ci sono per questi interventi controproducenti». La questione è particolarmente sentita, in una via che ha già problemi.
Il presidente del Municipio 5 Alessandro Bramati, conferma le perplessità per un progetto, che è stato tirato fuori dai cassetti ma risale alla fine del mandato da sindaco di Giuliano Pisapia: «Il problema - spiega - è che quel progetto è vecchio e non è mai stato condiviso con noi. Questi lavori, necessari per la sentenza, per come sono stati eseguiti creano dei problemi e pericoli. E si aggiungono a quelli causati da una sede tranviaria piena di buchi e salti». «Insistiamo per ottenere quello che abbiamo già chiesto» dice Bramati: rifacimento dell'armamento tranviaro, asfaltatura della via che è piena di buche, ripensamento delle banchine che garantiscano l'accessibilità ma anche la sicurezza agli automobilisti, ai ciclisti ed ai pedoni e infine ridefinizione delle fermate (che sono state spostate di 3-400 metri, causando disagi in particolare presso l'area delle case popolari e in prossimità di un centro sportivo importante). Sul problema sicurezza mette l'accento l'assessore municipale Silvia Soresina: «Oltre a una viabilità rallentata e al fatto che non siamo stati informati - dice - proprio questo della sicurezza è il punto. Tutto il quartiere è un po' in rivolta.
Ora è difficile tornare indietro ma visto che devono rifare la sede tranviaria, occorrerà lavorare anche sulla sicurezza, che è un problema notevole. L'asfalto ora è molto rovinato e il marciapiede molto più vicino, per cui il rischio di caderci sopra è più alto».Alberto Giannoni
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