Cronaca locale

È ripresa nonostante i rincari. Le aziende: "Così non regge"

Numeri buoni, ma sale la preoccupazione: "L'energia è un problema". Fontana: "Ancora una volta un gran risultato di un modello che resta trainante"

È ripresa nonostante i rincari. Le aziende: "Così non regge"

Ripresa, nonostante tutto, ma quanto può reggere? Nei dati dell'ultimo trimestre si trova un mix di sollievo e timori sull'economia lombarda. Dopo i mesi neri del Covid e la tumultuosa rimonta dell'estate sono iniziati i problemi con l'esplosione di una crisi energetica che ancora affligge un gran numero di imprese, oltre a gravare sulle bollette delle famiglie.

Un effetto rincari forse già comincia a emergere nei numeri. L'indagine congiunturale di Unioncamere Lombardia attesta come, nel quarto trimestre 2021 la produzione industriale lombarda sia cresciuta del +2,3%, chiudendo così l'anno in rialzo sia rispetto al 2020 (+15,6% la crescita media annua) sia rispetto al 2019 (+4,3%). Restano ancora in leggero ritardo le aziende artigiane manifatturiere, che riprendono bene sull'anno scorso (+11,7%) ma non riescono ancora a tornare sui livelli del 2019 (-1,5%).

I settori in prima linea nella ripresa industriale sono siderurgia, meccanica, chimica, gomma-plastica e minerali non metalliferi, mentre si confermano le difficoltà per il sistema moda (abbigliamento, tessile e pelli-calzature). I prezzi delle materie prime presentano una dinamica in forte rialzo. I prezzi dei prodotti finiti seguono ancora a distanza l'incremento delle materie prime registrando a fine anno un +5,4% congiunturale per l'industria e un +6,9% per l'artigianato.

L'occupazione per l'industria ha un saldo positivo (+0,2%) e cala il ricorso alla Cassa integrazione. E il saldo occupazionale è positivo - identico - anche per l'artigianato (+0,2%). «Il quadro congiunturale delinea un 2021 dinamico per la produzione lombarda che consente all'industria di recuperare pienamente il livello 2019 (+4,3%) ma purtroppo non all'artigianato che sconta ancora un differenziale negativo sul 2019 (-1,5%)» dichiara il presidente di Unioncamere Lombardia Gian Domenico Auricchio. «La domanda rimane vivace con aspettative ancora positive, anche se caratterizzate da un ottimismo più contenuto come anche per la produzione. Rimane alta l'attenzione per l'incremento dei prezzi delle materie prime e dell'energia, generando preoccupazione negli imprenditori anche per l'incertezza sui tempi di normalizzazione delle dinamiche di costi e prezzi».

Il commento del presidente della Regione, Attilio Fontana, registra questa ambivalenza tra orgoglio per la ripresa e ansia per il suo futuro. «Oggi - dice - ancora una volta e nonostante il momento storico che stiamo vivendo, certifichiamo il dato importante di un modello lombardo che, con grande intraprendenza, cresce e si conferma motore trainante dell'intero Paese». «Se da una parte, dunque, possiamo commentare positivamente l'andamento del quarto trimestre osserva - dall'altra esprimiamo preoccupazione per i costi dell'energia che inevitabilmente si ripercuotono sul nostro sistema imprenditoriale e sulle famiglie».

Anche l'assessore alle Attività produttive Guido Guidesi conferma che i dati sono «molto positivi», ma ricorda che si riferiscono a una fase diversa: «In quei mesi si respirava un'aria entusiasmante e i dati lo confermano» premette, ma proprio sul finire del trimestre in esame è scoppiata una nuova emergenza, la crisi dei prezzi dell'energia, appunto. «Oggi - spiega - la nuova pandemia, quella energetica, rischia di frenare completamente una ripresa che sembrava essere senza precedenti. Paradossale non riuscire a produrre nonostante i tanti ordinativi».

«Spero che tutti i ritardi di intervento, rispetto alla calmierazione dei costi dell'energia - conclude - vengano affrontati in modo emergenziale perché di emergenza stiamo parlando».

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