Riscaldamento globale, ecco l'Inquisizione

Riscaldamento globale, ecco l'Inquisizione

Cosa pensa l'assessore? Non ritiene necessario studiare e informarsi? Quali iniziative intende promuovere per far crescere la «consapevolezza» sulla «questione climatica»?

È il tono inquisitorio di chi non ammette dubbi, di chi coltiva solo verità e non ammette incertezze. È il tono con cui Stefano Caserini, consigliere comunale di sinistra, a Lodi, ha inteso interpellare il vicesindaco, Lorenzo Maggi, indipendente, liberale convinto, numero due di un'amministrazione comunale di centrodestra, titolare della delega alla Cultura.

Ma di cosa è accusato Maggi, noto come il «vicesindaco più liberale d'Italia»? Di aver «condiviso» sulla sua bacheca facebook un articolo di Franco Battaglia pubblicato sul sito di Nicola Porro, vice direttore del Giornale, noto volto televisivo. E cosa si legge in questo articolo «da mettere all'indice»? Secondo il consigliere di «110 e Lodi» il testo proibito, niente di meno, «mette in discussione l'esistenza stessa del problema del riscaldamento globale di origine antropica», definendolo «una congettura». Non sia mai che si possa, con un articolo, «mettere in discussione» una tesi con un'altra tesi. Oltretutto, il povero vicesindaco non è neanche entrato nel merito, ha scritto solo: «Battaglia da leggere». Impossibile, il pensiero unico non lo ammette. Non ammette che si possa invitare alla lettura di una tesi diversa. E il consigliere lo incalza nella sua interpellanza, chiedendo «se l'Assessore ritenga corretto dare spazio e invitare a leggere anche gli articoli che sostengono che i vaccini provochino l'autismo o che la Terra sia piatta». Cose che ovviamente non c'entrano niente. «Ridicolo - commenta Maggi - io fra l'altro conosco e stimo Roberto Burioni (il medico autore di una ampia pubblicistica pro-vaccini, ndr) e l'ho anche invitato a Lodi». «Sembra che non si possa neanche ammettere una discussione pacata, logica, scientifica. Ed è preoccupante che non si possano prendere in considerazione opinioni dubbiose o divergenti sul tema, su cui comunque esiste un consenso scientifico». «Preoccupante - prosegue - anche che si usi un'espressione come negazionismo, usata normalmente per chi nega tragedie dell'umanità.

Eppure la discussione libera non dovrebbe preoccupare nessuno, a maggior ragione se si tratta delle idee di un cattedratico, di un professore universitario, che ho citato senza niente di offensivo o volgare. Di questo mi chiedono conto».

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