«A Roma con Toti 400 militanti lombardi» Quattro del Villa Torretta vanno, Rizzi no

Il sottosegretario si sfila. De Chirico: «Io porto la bandiera di Fi». Chi ci sarà

La macchina è già in moto da tempo. Dopodomani, a Roma, al teatro Brancaccio, Giovanni Toti chiamerà a raccolta i suoi per «In crescita», una convention dedicata «a chi non si rassegna al declino dell'area politica moderata del centrodestra». Il teatro tiene 1.750 posti e circa 400 sono quelli che gli organizzatori prevedono in arrivo dalla Lombardia, la metà dei quali amministratori locali. «L'evento è aperto a tutti - si legge nella presentazione - con e senza tessere di partito», ma da Forza Italia che arriverà il grosso dei partecipanti, e d'altra parte Toti è un esponente di Forza Italia, uno dei più in vista, oggi, dopo che è stato incaricato di coordinare il lavoro preparatorio al nuovo congresso del movimento. «Io vado a Roma con la bandiera di Forza Italia - preannuncia il consigliere milanese Alessandro De Chirico - La porto e ne porterò altre anche per chi verrà con me». De Chirico era fra i relatori di «Il Futuro per Forza», la manifestazione che sabato al «Villa Torretta» ha visto fare le prove generali del Brancaccio. A promuoverla, l'assessore regionale Giulio Gallera - che è parso molto determinato - e quattro consiglieri regionali, fra cui il presidente Alessandro Fermi, che ha tenuto un profilo più istituzionale. Uno dei quattro, Federico Romani, sarà a Roma con questo spirito, che è insieme di lealtà interna e di battaglia: «Toti è il coordinatore nazionale di Forza Italia e la Fi a trazione Toti è l'unico movimento che mobilita e organizza. Io rispondo a qualsiasi appello per tornare a essere la Forza Italia coraggiosa del 1994». Mauro Piazza ci sarà, da Lecco con altri 30 eletti locali. Da Brescia, insieme a Giacomo Massa, sindaco di Gottolengo, partiranno in 50. Una ventina da Mantova, altrettanti da Como, 15 da Pavia e Lodi, città di uno dei deputati più vicini a Toti, Claudio Pederazzini. La parte del leone la farà Bergamo con 150 militanti, al seguito di Stefano Benigni e Alessandro Sorte, ma anche di un altro consigliere regionale, Paolo Franco. Fra i deputati che dovrebbero esserci si citano anche Paolo Romani e Matteo Perego di Cremnago, ma anche Guido Della Frera e - forse - Luca Squeri. Il fronte è molto diversificato ed è difficile immaginare una linea comune nel caso in cui ci fossero all'ordine del giorno degli strappi - strappi che i promotori della convention continuano a escludere o a considerare come extrema ratio.

Le posizioni sono diversificate, e prova ne è la scelta di uno dei consiglieri, Alan Rizzi: «Non sarò a Roma sabato alla manifestazione di Giovanni Toti - spiega Rizzi, che è anche sottosegretario - La mia partecipazione all'evento di sabato scorso è stata un'affermazione di principio». «Davanti ad una platea che chiedeva democrazia interna ho voluto lanciare uno slancio forse di più lungo respiro rispetto al tema delle regole, certo fondamentale».

«La federazione di centrodestra - ecco la prospettiva di Rizzi - una prospettiva lanciata dal presidente Berlusconi che traccia definitivamente l'orizzonte di Forza Italia: il centrodestra unito». «Non sarò a Roma sabato - conclude Rizzi - cercherò di convincere quanti più amministratori possibili che la strada è quella della federazione di centrodestra».

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