Ora inizia la parte difficile, perchè fin'ora è andato tutto bene, ma era «la parte facile». Parola di Antonio Rossi, sottosegretario ai Grandi eventi di Regione Lombardia ed ex campione olimpico di canoa dopo la riunione convocata dal Coni per fare il punto sulle candidature olimpiche in vista dei Giochi invernali del 2026. C'è un anno per comporre un dossier in grado di competere con gli altri concorrenti, uno soprattutto: «Quello che mi preoccupa di più è Stoccolma, se devo individuarne uno in particolare». E una delle chiavi per riuscirci è proseguire la collaborazione fino ad ora fruttuosa con il Comune di Milano rappresentato dall'assessore allo Sport Roberta Guaineri. Non a caso i due politici si sono presentati insieme a Roma: «Una presenza, la mia - ha spiegato Rossi - che testimonia la compattezza e l'unità d'intenti che caratterizza la nostra azione per raggiungere quest'importante traguardo». Inoltre, ha sottolineato Rossi, «è la città che manda avanti la candidatura, la Regione fa la sua parte soprattutto su temi come la viabilità e altri di competenza regionale».
La Valtellina è il cuore del progetto a livello di impianti, anche perchè è già abituata a ospitare eventi di rilievo internazionale nel campo degli sport da neve. Tenete conto che il 40 per cento del territorio della Lombardia è montano quindi non è solo uno sfizio che vorremmo toglierci - ha precisato Rossi - il nostro progetto prevede oltre che la costruzione di un nuovo palazzetto dello sport a Milano, la riqualificazione dei padiglioni di Sondalo che attualmente non sono utilizzati per ospitare il villaggio degli atleti».
Senza dimenticare le opere stradali che potenzierebbero i collegamenti tra la valle e il resto della regione, come la variante di Morbegno e Tirano. Oltre che gli investimenti nei comprensori che potrebbero portare a ricadute turistiche anche nel dopo manifestazione. La lezione di Expo è stata appresa dalle istituzioni lombarde: ogni opera edilizia e non può diventare più rapida grazie ai grandi eventi.
E anche per questo che Rossi si sta spendendo tanto per le Olimpiadi che «rappresentano la certezza della conclusione delle opere in tempi rapidi». Come aveva detto Pietro Salini durante la presentazione della mostra Cyclopica alla Triennale: «Milano è la unica città d'Italia che ha le infrastrutture che servono». E i politici lombardi ormai lo sanno.
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