Sala alla carica su Ema e Consob Ma sulle periferie frena Mazzali

Sì a soldi per i quartieri: «Ma non sono di un assessorato»

Alberto Giannoni

Sala è moderatamente ottimista sulla possibilità di portare in città l'Agenzia del farmaco. Ed è ancora convinto che Milano sia la naturale «casa» della Consob, oggi divisa con Roma. Di una città proiettata verso il futuro il sindaco ha parlato ieri in via Sassetti, dove è stato inaugurato il «Fintech District», un polo che riunisce startup, imprenditori, istituzioni finanziarie, investitori e università. Al debutto anche il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, che ha indicato Milano come un modello da seguire: «In un Paese che ha affrontato la crisi peggiore del Dopoguerra - ha detto - dimostra che si può fare impresa e qualità della vita in una dimensione ottimale in un Paese». E Milano risulterebbe la destinazione preferita dai dipendenti di Ema, almeno sulla base dei «riscontri» in mano al sindaco. L'agenzia è sul punto di lasciare Londra dopo la Brexit e la partita fa gola a mezza Europa. «Da quello che abbiamo capito - ha spiegato Sala - non si farà una short list, ma certamente all'interno dell'Ema e delle istituzioni europee ce l'hanno in mente e noi siamo abbastanza certi che Milano sia tra quelle 5-6 città che possono garantire il piacere di venirci e la cosiddetta business continuity». Insomma Milano sarebbe «messa bene» e anche su Consob non molla. «Io insisto» ha detto Sala ripetendo la richiesta di spostarla a Milano «non conosco altri paesi che hanno un ente regolatorio diviso su due città».

Ma Milano non è solo affari, anzi. E sulle periferie c'è grande discussione anche in Comune, dove il delegato del sindaco, Mirko Mazzali, batte cassa e chiede risorse specifiche (non più attinte dai vari assessorati).

Nel merito della richiesta, il sindaco non sembra voler concedere troppo spazio a una struttura ad hoc per le periferie: «Quanti più soldi possibili al fondo periferie - ha risposto - dopodiché i soldi sono dei milanesi, non di un assessore o di un delegato». «Parlerò con Mazzali - ha concluso - ma so che il suo era un intento sano».

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