Sala: «Priorità l'accoglienza E terrò Pisapia vicino a me»

Il candidato Pd promette di coinvolgere il sindaco uscente La sinistra si sente in vantaggio ma teme il secondo turno

Alberto Giannoni

Pisapia passa il testimone a Sala che ripassa la palla a Pisapia: «Lo terrò con me». Alla vigilia del voto, l'ultima immagine che la sinistra consegna alla città è quella di una staffetta. Il sindaco arancione saluta e prova a consegnare la fascia al candidato del Pd. Senza troppo entusiasmo a dire il vero, facendo capire che la vera ragione per cui lo sostiene è «la squadra»; la stessa che ha governato in questi cinque anni (come, lo decideranno a questo punto i milanesi). Lui Beppe Sala, renziano (ma solo fino a un certo punto) con un presidente del Consiglio scostante e freddino, si affida all'unica carta che gli è rimasta in mano. E a sua volta senza tanto trasporto, promette (o minaccia, a seconda dei punti di vista) di essere il nuovo Pisapia. E per non sbagliare, annuncia: «Lo terrò in qualche modo al mio fianco anche se vorrà scappare». Il tutto dopo averlo ringraziato perché «con la sua lucidità politica e la conoscenza della città mi ha aiutato».

La scenetta è stata rappresentata alla chiusura della campagna elettorale di Pd e alleati, dove Sala, ormai calatosi fino in fondo nella parte del candidato di sinistra ha sintetizzato le sue priorità: «Accoglienza, lavoro e diritti», perché «noi siamo per una Milano della speranza e non della paura». In fondo - ha detto - «l'accoglienza è l'accoglienza, anche se ci farà perdere due voti». Poi il crescendo: «Non permetteremo che qualche buffone, per retorica o per qualche voto, macchi la storia di duemila anni di questa città».

D'altra parte lo stesso Pisapia si è lasciato un po' andare: «Il «mio auspicio - ha garantito - è quello di avere quel distacco necessario con cui poi partite per la discesa e la volata finale». Metafore ciclistiche che prendono il posto di quella calcistica con cui Renzi pochi giorni fa ha avvertito Sala: «Questa partita che dobbiamo vincere è come un calcio di rigore», «se lo tiri bene il portiere non può pararlo». Sala oggi appare meno spavaldo di Renzi ma comunque sicuro: «È scattato qualcosa negli ultimi 15 giorni» ha detto», «questo lo sentiamo e ci dà fiducia».

Tutti sanno che la partita avrà un secondo tempo. E molto potrebbe dipendere dalle scelte delle altre forze.

Gianluca Corrado, candidato dei 5 Stelle, ha confermato che se non andrà al ballottaggio, il 19 giugno lui voterà scheda nulla. «Chi va al ballottaggio convinca i nostri elettori» l'invito del radicale Marco Cappato. Mentre a sinistra, Basilio Rizzo di «Milano in Comune» ha già avvertito che l'accordo con Sala sarà «complicato».

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