Chiara Campo
La sinistra ha preso come un segnale (politico) l'arcobaleno spuntato su piazza Duomo qualche ora prima della fine del voto, amarcord della vittoria di Giuliano Pisapia cinque anni prima. I supporter di Beppe sala hanno fatto rimbalzare l'immagine sui social network, sperando di attirare ai seggi i ritardatari o indecisi fino all'ultimo. I primi exit poll di Ewg per La7 alle 23 e un minuto hanno fatto esplodere un boato al quartier generale di via Plinio. Sala 3 punti davanti allo sfidante del centrodestra Stefano Parisi, la forbice è data tra il 46,5-50,5% e il 49,5-53,5. Quasi identici gli exit poll della Rai. Sono scattati subito gli inviti alla massima prudenza, ma la sinistra si è gasata. Tra i primi big ad arrivare all'EnergoLab per seguire gli exit poll e le proiezioni di voto, il vicesegretario del Pd Lorenzo Guerini, tra main sponsor della canddiatura di mr Expo con il ministro Maurizio Martina, la senatrice Barbara Pollastrini, gli assessori uscenti Pierfrancesco Majorino e Cristina Tajani e il senatore Franco Mirabelli, i segretari locali Alessandro Alfieri e Pietro Bussolati. Beppe Sala (che dopo il voto della mattina al seggio di via Goito ha pranzato con lo staff e fatto un passaggio alla festa di Radio Popolare) è arrivato un quarto d'oro dopo e 23, accolto dagli applausi dei supporter. É salito al terzo piano senza rilasciare dichiarazioni, avitando di sbilanciarsi prima di un ribaltamento delle cifre come al primo turno (ai primi exit poll era dato sei punti avanti poi il vantaggio si è ridotto ad uno 0,8%). «La partita è apertissima» l'unica battuta. Subito più stretto il distacco secondo le stime realizzate per Affaritaliani.it dal vicepresidente dell'Istituto Piepoli Alessandro Amadori (che due settimane prima centrò tutti i big match: Sala al 50,5% e Parisi al 49,5.
Anche le seconde proiezioni confermano i primi trend. Si comincia a sperare davvero in via Plinio. E poi a festeggiare il risultato definitivo che si attesta al 51,6% contro il 48,3. «Ce l'abbiamo fatta!» è il primo messaggio di mr Expo sui social network con la sua foto e la scritta «Beppe Sala sindaco» mentre si sta concludendo lo scrutinio. «Mi ha chiamato Parisi per congratularsi - le prime parole da sindaco - anche lui ha fatto un grande risultato. C'è molta gioia e ancora più senso di responsabilità. Faremo uno sforzo perchè ogni singola promessa diventi realtà. da domani (oggi, ndr.) pianificheremo ogni punto del programma. Mai come in questo caso ho capito quanto sono importanti gli altri, sono stato alla testa ma ha vinto una squadra». Mi sento «portatore di una speranza a Milano. Il risultato non era scontato» ha chiuso. Per il Pd nazionale a Milano è «una «vittoria chiara e forte». Tanto entusiasmo che si scontra con un'affluenza scarsa - ha votato solo un milanese su due - il vantaggio di popolarità rispetto allo sfidante e lo scarto di appena sedicimila schede. Renzi lo aveva sfidato a segnare il rigore e l'ha centrato all'ultimo secondo, peraltro facendo un ultimo appello ai milanesi a concentrarsi solo sul suo nome («sono Beppe Sala, non sono Renzi»).
Per il Pd nazionale è una
festa almeno dimezzata. «É una candidatura che ha saputo parlare alla città contro una destra che qui si è mostrata agguerrita, siamo soddisfatti» il commento di Lorenzo Guerini. Da oggi però inizia la resa dei conti interni- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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