Sallusti, Del Debbio e Salvini Tris d'assi per il centrodestra

Oltre 700 persone per il dibattito all'Umanitaria Fi nelle piazze coi gazebo: «Ascoltiamo i milanesi»

La linea che rimbalza dalla Lega (con Roberto Maroni) a Forza Italia (Paolo Romani) è «fare in fretta». Il nome del candidato va indicato «non dico prima di Natale - precisa il senatore - ma certamente nei primi giorni dell'anno prossimo». Il centrosinistra ha azionato da ieri la campagna per le primarie, con la raccolta firme delle candidature, il voto è fissato il 7 febbraio. Anche il centrodestra stringe i tempi. Il dibattito organizzato ieri dal movimento «Milano civica» promosso dall'azzurro Giulio Gallera è servito a fissare le tappe. I nomi che circolano con più insistenza sono sempre quello del direttore del Giornale Alessandro Sallusti e del giornalista Paolo Del Debbio. Ma c'è una terza via su cui ieri ha insistito l'onorevole di Fratelli d'Italia Ignazio La Russa: «Matteo Salvini candidato a Milano e Giorgia Meloni a Roma». I big del Carroccio e FdI uniti in un simbolico ticket per conquistare la capitale economica e quella vera d'Italia. «Credo che se nell'incontro che penso imminente fra Berlusconi, Salvini e Meloni, i due giovani leader decidessero di candidarsi, noi faremmo un applauso perché è la soluzione migliore per essere uniti e vincere» prosegue La Russa. Se invece «Sallusti e Del Debbio dicono no» e non decolla l'ipotesi del ticket, «allora facciamo anche noi le primarie, e Fdi un nome ce l'ha, Riccardo De Corato».Il governatore Maroni ammette che il ticket Salvini a Milano e Meloni a Roma «è suggestivo, una cosa che ha senso, poi dovranno decidere loro». La cosa principale, insiste, è «scegliere rapidamente, di là il treno è partito e noi siamo fermi ai binari. Anche perché «vincere a Milano vuol dire dare l'avviso di sfratto al governo Renzi». Il candidato «deve essere un giovane, capace di girare e farsi vedere anche nelle periferie». Maroni, governando in Regione con Ncd, insiste sulla ripetizione del modello Lombardia anche alle Comunali 2016, «anche perché il sindaco di Milano sarà anche il sindaco della Città metropolitana, quindi di metà della Lombardia. Ma c'è qualche problema, è evidente». Sul punto Salvini è netto: o Ncd esce dal governo «della Nazione» o sono catalogati nello schieramento del centrosinistra. Invitato al dibattito il capogruppo Ncd Maurizio Lupi che ribadisce la richiesta di «mettersi a intorno a un tavolo per ragionare insieme sui progetti per la città, senza veti incrociati». Lupi afferma che per Ncd a Milano la prima opzione è quella del centrodestra («e sarà convincente») altrimenti rimane in campo la strada di una candidatura alternativa per il sindaco.Oltre 700 persone hanno partecipato all'Umanitaria al dibattito e alla presentazione del libro «Milano Merita di più», una sintesi delle idee e dei progetti che Gallera, assessore Fi in Regione, ha raccolto in questi mesi con il suo movimento durante gli incontri con comitati, esponenti delle imprese e della cultura, cittadini.

E i coordinatori di Fi Fabio Altitonante e Pietro Tatarella hanno lanciato ieri la prima giornata di banchetti in città per raccogliere zona per zona spunti per il programma elettorale. «Abbiamo distribuito 30mila volantini e raccolto 10mila questionari, in cui i Milanesi ci hanno segnalato direttamente i loro problemi e le loro proposte per il futuro», ha riferito Altitonante.

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