San Siro e teatri: 20mila biglietti a scrocco

Oltre 20.700 biglietti gratuiti per vedere le partite a San Siro e assistere agli spettacoli nei teatri milanesi sono «disponibili» in un anno per giunta, consiglieri comunali, presidenti di zona, dirigenti, dipendenti del Comune, direzioni centrali, associazioni e altro. 14.080 solo per lo stadio, 11.049 quelli utilizzati tra giugno 2011 e aprile 2012, resi 3.031. Ma rispetto al «pacchetto fisso» distribuito, ne sono stati richiesti in più 3.393. Ieri il grillino Mattia Calise ha presentato numeri e mozione in Consiglio Comunale. Dopo i «premesso» e i «valutato», la richiesta: tagliare drasticamente il numero dei ticket per le partite di calcio al Meazza che ogni settimana i consiglieri si trovano direttamente sulla scrivania in busta chiusa. Di quanto? Da 320 a 3 e cioè il sindaco, presidente del consiglio comunale e presidente del consiglio di zona interessata «visto che quei biglietti hanno funzione di rappresentanza». Ma proprio nel momento in cui la mozione avrebbe dovuto essere discussa, si è alzato in piedi il Pd Andrea Fanzago e guardando l'orologio ha allargato le braccia spiegando che «stava per cominciare una riunione della direzione regionale del partito» e quindi veniva richiesta la chiusura anticipata del Consiglio. Ore 19.18. Sul tavolo pronti ad essere discussi, i 320 biglietti che per ogni partita i consiglieri comunali si trovano sulla scrivania eppoi i 335 per il teatro alla Scala, i 522 per i concerti a San Siro. E così, a un'ora dalla fine prestabilita del Consiglio, la seduta si è chiusa rimandando il problema alla prossima occasione. Su 32 presenti, 26 hanno votato per andare a casa - o alla direzione regionale - 4 contrari e 2 astenuti. «Come volevasi dimostrare», ha ribattuto il ventenne Matteo Calise del Movimento 5 stelle che si aggrappato al microfono per dire comunque «che qui siamo pagati per restare ancora un'ora». Ma tant'è. «È scorretto - gli ha fatto eco il radicale Marco Cappato - Immagino che la direzione regionale del Pd non sia stata decisa all'ultimo momento. Lo sapevano anche quando si è cominciato. Invece prima abbiamo votato tutte le mozioni del Pd. Avrebbero dovuto segnalarlo per cambiare l'ordine del giorno». A questo si è aggiunto l'intervento di Pietro Tatarella del Pdl: «Si perde il conto delle riunioni del Pd». A precisare che da parte della dinistra non c'è nessuna preclusione a discutere la questione dei biglietti e dei privilegi per i consiglieri comunali è stato Carlo Monguzzi: «Questa questione va senz'altro affrontata - ha detto - Bisogna che non sia sgombrato assolutamente il dubbio che i consiglieri comunali possano avere privilegi diversi da quelli dei comuni cittadini». Intanto, chi per un motivo chi per un altro se la mozione fosse approdata al voto l'impressione è che difficilmente avrebbe trovato accesi sostenitori. Attualmente solo Calise e la Pd Ines Quartieri non ritirano i propri biglietti. Lei ha chiesto che vengano dati ad alcune associazioni, soprattutto al carcere.

«La convenzione non costa nulla al Comune», dicono in molti e anche lei che non li usa ammette che sull'argomento va fatta una riflessione seria, magari trovando una forma di mediazione come è successo per gli assessori: chi li vuole li chiede.

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