Comune e Atm non superano l'esame di Striscia la Notizia. Dopo la video-denuncia del 25 novembre le telecamere del tg satirico sono tornate nei mezzanini per controllare se sono state «abbattute» le barriere architettoniche per i disabili che viaggiano in metrò. Qualche test? Montascale difettoso a Cimiano, inesistente a Brenta, a Gioia è rotto pure il citofono per chiedere informazioni. L'inviato Max Laudadio con Laura, disabile in carrozzina, attendono il presidente di Atm Bruno Rota ma si rifiuta di rispondere alle domande. Si incammina verso piazzale Cadorna accusando Striscia di «fare ricostruzioni non veritiere» e «il tema è troppo complesso». L'assessore ai Trasporti Piefrancesco Maran a Palazzo Marino confessa invece che realizzare quel 30% di ascensori di cui sono sprovviste le stazioni - persino la Centrale e San Babila - «è compito e obiettivo del Comune, vedremo nel Bilancio 2013». Ma tralascia di dire che il sindaco ha già anticipato che la priorità per il 2013 sono le scale mobile, usate da un numero più ampio di clienti, di nuovi ascensori non se ne parla. Le manutenzioni ordinarie invece, precisa Maran, «sono in capo ad Atm».
Sembra il solito scaricabarile tra Comune e azienda. Rota rimbalza le telecamere di Striscia ma ci presenta il quadro della situazione «guasti» aggiornato a ieri. Sui 145 ascensori, solo 4 alle ore 10 risultavano bloccate, degli 81 montacarichi per disabili una era fermo, «a Cimiano». Ma il Giornale ha denunciato ai primi di gennaio una situazione insostenibile per tutti i pendolari, le decine di scale mobili guaste, le più «immobili» lungo la linea rossa: Cordusio, Palestro, Lampugnano, tanto per citare. Ad Atm, afferma anche Rota, spettano le manutenzioni ordinarie e al Comune quelle straordinarie e i nuovi impianti. La giunta ha stanziato 2 milioni nel 2012 (uno incassato solo a metà gennaio) e gli impianti ancora da riparare la scorsa settimana risultavano 34. La situazione più critica e fotografate dal Giornale riguarda 16 impianti che non possono essere riparati ma vanno sostituiti. E finalmente - con 3,5 milioni dal Comune e un ricorso sbloccato - qualcosa si muove.
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