Dal patto per la città metropolitana al tavolo avviato (proprio ieri) per unire il destino delle quote Sea. Ma una gaffe tecnologica ha rischiato di incrinare i buoni rapporti intavolati tra sindaco e presidente della Provincia. Una liason ricucita nelle ultime settimane, dopo la lite a distanza sui fischi dei centri sociali a Guido Podestà (nella foto) allanniversario per piazza Fontana (la solidarietà di Giuliano Pisapia arrivò a fatica) e su Area C. Il Pdl sta raccogliendo firme per un contro-referendum che cancelli il ticket e Podestà è uno dei testimonial. Screzi superati, le due istituzioni la scorsa settimana si sono unite nellobiettivo di trasformare Milano nella prima città metropolitana dItalia entro il 2015. E potrebbero unire (anche) i pacchetti azionari di Sea per aumentare il vantaggio economico. Ieri mattina a Palazzo Isimbardi un incontro tra Podestà e lassessore al Bilancio Bruno Tabacci, «sono stati fatti passi avanti - hanno commentato al termine - cè la disponibilità a delineare una strategia comune anche se bisognerà poi decidere su quale opzione procedere». Ed entrambi i protagonisti non si sbilanciano, in attesa di approfondire i dati restano sul tavolo tutte le tre opzioni. Prima: lo scambio di azioni Sea-Serravalle (la Provincia cede il 14,5% degli scali e ottiene dal Comune il 18,6% delle autostrade). Le altre due strade: bando per la co-vendita del pacchetto Sea della Provincia con un 25% del Comune o quotazione comune in Borsa (per un 35-40%). «Tutte le ipotesi sono sul tavolo, nessuna è prevalente - conferma Podestà -. Ora partirà un approfondimento e unanalisi tecnico-finanziaria per valutare la soluzione premiante per le partecipate di entrambi gli enti». Anche se la Provincia insiste sui «tempi rapidi» per portare a termine loperazione e garantire investimenti per servizi, viabilità, scuole senza alzare le tasse.
Percorso in discesa. O quasi, visto che la macchina stava per sbandare per un incidente diplomatico on line. Podestà è tra i politici con un profilo su Twitter. Ma come ha dovuto precisare, non lo gestisce sempre personalmente. E il suo staff ieri ha rilanciato il post di un utente che scriveva: «Milano. Allasta i volantini delle Br. Pisapia vende la collezione privata?». Il riferimento era alla notizia diffusa ieri sullasta della Bolaffi di diciassette volantini stampati dalle Brigate Rosse tra il 1974 e il 1978. Dopo neanche mezzora Podestà ha rimosso il post e scritto un messaggio a Pisapia: «Caro Giuliano, si è trattato di un clamoroso errore nella gestione dellapplicazione di cui mi spiace molto e mi scuso». Gli ha anche telefonato per chiarire lequivoco. «Si è trattato di un involontario quanto grave errore del mio staff, non per questo trascurabile, ma confermo che si è trattato di un incidente ha spiegato mentre i siti avevano già rilanciato la gaffe -. Sono stato informato dellaccaduto solo successivamente. Non è certamente il mio modo di fare e interpretare la politica, poiché il rispetto della persona viene prima di ogni cosa, al di là dellorientamento politico di ciascuno».
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