Schianto di notte all'incrocio Muore un agente di polizia

Schianto di notte all'incrocio Muore un agente di polizia

Un agente narcotici è morto ieri notte in un incidente stradale in piazza Ferravilla. Solo contusi invece gli occupanti dell'altra vettura coinvolta, tre giovani peruviani. Dopo l'impatto le due auto hanno carambolato in mezzo all'incrocio e, in particolare, quella del poliziotto ha prima abbattuto un semaforo quindi è finita contro un veicolo in sosta. Quando sono arrivati i mezzi del 118 non c'era più nulla da fare per l'agente, praticamente morto sul colpo, mentre i sudamericani sono stati portati a Niguarda per una visita di controllo.
Il tragico impatto alle 4.30 mentre l'Opel Meriva condotta da Diego C., 26 anni, peruviano come i due passeggeri, un ragazzo di 19 anni e una giovane di 22, stava percorrendo viale Romagna diretta verso piazza Piola. In quel momento stava arrivando da via Camaghi diretta verso via Beato Angelico la Mini di Nicola Palladino, 35 anni. Dopo l'impatto le due auto hanno iniziato a girare su stesse in mezzo alla strada. Mentre l'Opel dei sudamericani si è poi fermata senza incontrare ostacoli, limitando così i danni, la Mini del poliziotto ha colpito, sradicandolo, un semaforo. Nell'urto l'agente è stato sbalzato fuori finendo contro un veicolo in sosta. Inutili i soccorsi, l'uomo era ormai morto quando è stato raccolto dal personale del 118 che aveva inviato sul posto due ambulanze e un'auto medica. I tre sudamericani sono invece finiti a Niguarda, in codice verde i due ragazzi, in giallo la giovane, tutti comunque con lievi traumi e contusioni.
La notizia della morte di Palladino ha gettato nel dolore l'intera questura dove l'agente era molto ben voluto a aveva stretto ottimi rapporti con i colleghi. Difatti aveva trascorso il sabato sera a cena con altri poliziotti e, dopo aver lasciato un collega poco distante, stava tornando a casa, un appartamentino appena di là di viale Romagna. Celibe, originario di Casoria, in provincia di Napoli, Palladino era a Milano dal 2001 ma aveva trascorso i primi 11 anni di servizio al commissariato Città Studi prima del trasferimento a metà gennaio all'antidroga della squadra mobile per occuparsi di traffico internazionale. «Un poliziotto dal carattere schivo ma estremamente scrupoloso. Nonostante fosse arrivato alla mobile da appena un mese, aveva saputo subito farsi ben volere per il suo attaccamento al dovere e la voglia di imparare» è ora il commento unanime di colleghi e superiori.

Identico cordoglio tra agenti, funzionari e dirigenti di Città Studi che ieri hanno fatto la fila davanti all'obitorio per stringersi ai famigliari. Ricevuta nella notte la notizia della morte, sono arrivati a Milano i genitori e i due fratelli, anche loro in servizio presso la Polizia di Stato, anche se in altre questure.

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