Più ore di lavoro ma buste paga ridotte. Turn over non garantiti e contratti traballanti. Questi i principali motivi dello sciopero della sanità privata proclamato per oggi. Per otto ore il personale delle cliniche private Aiop e Aris (che comprende una quarantina di istituti socio sanitari religiosi, per lo più residenze per anziani) si asterrà dal lavoro. La protesta riguarda circa 6mila dipendenti dei comparti amministrativi, gli ausiliari e gli infermieri, medici esclusi. Le attività quindi potrebbero subire dei rallentamenti, sia per l'assistenza sia per l'accettazione. Tuttavia le aziende ospedaliere garantiscono fin d'ora esami e visite urgenti, quelle cioè con il bollino rosso. E le liste d'attesa non dovrebbero subire grosse variazioni né slittamenti. A gennaio saranno indette altre otto ore di sciopero e una manifestazione nazionale a Roma. Motivo della protesta, oltre al «restringimento delle agibilità sindacali», gli «ennesimi contratti al ribasso». I contratti, dice la Cgil, prevederebbero: il passaggio da 36 a 38 ore a parità di salario, riduzioni di diritti e salari per i nuovi assunti a parità di mansioni e professionalità, il mancato rinnovo del biennio economico 2008-09. «Aris e Aiop - denuncia la Cgil - scaricano la crisi sui lavoratori, ma il contratto non è una merce e sui diritti non si tratta».
I rappresentanti della sanità privata sono in allarme da mesi ed hanno chiesto l'intervento dell'assessore regionale alla Sanità Mario Melazzini per tamponare l'emorragia in corso e l'allarme esuberi. La crisi è diffusa in tutti gli ospedali privati, a cominciare dal San Raffaele per proseguire con il gruppo MultiMedica, dove sono a rischio cassa integrazione ben 1.700 persone. Anche nelle cliniche private sono in programma riduzioni del personale e si comincerà a tagliare chi ha un contratto a tempo determinato. Per ora i medici non sono coinvolti nel piano tagli ma i sindacati chiedono che anche i camici bianchi partecipino ai tavoli con le istituzioni per decidere una linea comune. Non è detto infatti che i medici restino immuni dalle sforbiciate post spending review. Ieri pomeriggio l'assessore Melazzini ha ricevuto le organizzazioni sindacali della dirigenza medica, veterinaria, sanitaria e amministrativa.
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