Il sindaco Beppe Sala sta tirando la volata degli ultimi giorni di campagna elettorale, cercando di recuperare ulteriori voti per sperare in un secondo mandato alla guida di Milano. Altri 5 anni a palazzo Marino con una giunta guidata da Sala vorrebbero dire nessun controllo sulle periferie e sulla diffusa illegalità che attanaglia il capoluogo lombardo, dove i centri sociali, gli immigrati irregolari e le famiglie rom vivono spesso al di là della legge, senza nessun tipo di ostacolo. Ed è anche questa una strategia elettorale per racimolare le simpatie di una certa parte di cittadini, pronte a sostenere il sindaco uscente che, finora, ha sempre avuto tolleranza massima per occupazioni e abusivismi a discapito dei milanesi onesti delle periferie, che lamentano spesso condizioni di scarsa sicurezza.
Uno degli insediamenti rom più noti è il campo di via Negrotto, dove abitano 15 nuclei famigliari regolari e 11 abusivi, per un totale di 26 nuclei familiari. Di questi, dal 2016 al 2019, solo 6 hanno sempre pagato regolarmente. Altrettante hanno effettuato pagamenti parziali e 3 risultano essere totalmente inadempienti. Nel 2020 non c'è nessun nucleo che risulta in regola. I pagamenti parziali o mancati hanno prodotto, negli ultimi 5 anni un credito di migliaia di euro, pari a un buco da oltre 43.000 euro.
"Sono tornata anche nel campo rom di via Negrotto, dove oltre ai soliti insulti e alle canne dell'acqua usate per allontanarmi, ho potuto appurare come i nomadi appoggino direttamente Beppe Sala. Lo hanno detto a chiare lettere e la cosa non mi stupisce più di tanto, considerato che il sindaco uscente ha deciso di lasciare l'insediamento al suo posto nonostante le voci di sgombero e soprattutto che negli ultimi cinque anni si è prodotto un buco da oltre 43.000 euro che i rom non hanno mai saldato", ha dichiarato Silvia Sardone dopo aver fatto visita a uno dei tanti insediamenti rom della periferia milanese.
Per il consigliere comunale di Milano "la sinistra continua ad andare a braccetto di chi calpesta le leggi dello Stato, non paga affitti e bollette perché si sente impunito e prende pure il reddito di cittadinanza. Nel suo mandato Sala non ha fatto nulla per contrastare l'arroganza dei rom, anzi se li è pure messi in lista per raccattare persino i voti della comunità col senso di legalità più basso. Ha fatto peggio addirittura della Raggi, che a Roma almeno qualche campo è riuscita a chiuderlo".
Insieme a Silvia Sardone, in via Negrotto era presente anche Stefano Pavesi, consigliere della Lega in municipio 8: "Da anni, insieme ai residenti, denunciamo la situazione fuori controllo di questo campo, tra roghi tossici, notizie di cronaca nera legate ai suoi abitanti, musica alta negli orari notturni, mancato pagamento delle quote dovute al Comune. Il municipio 8 aveva paventato un'idea di sgombero ma come sempre alle promesse della sinistra non sono seguiti i fatti.
Le nostre periferie meritano sicuramente di meglio: il municipio 8 deve ripartire dalla legalità, lo sgombero del campo di via Negrotto sarà una nostra priorità una volta tornati alla guida della città e della zona".
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